L’almanacco 2017. Gli eventi vicentini, dalla visita dei reali inglesi alla crisi delle banche
La crisi delle banche popolari venete, Vicenza e Veneto Banca, conclusa con una frase destinata a rimanere negli annali: “Anch’io ci ho perso”, le parole di Gianni Zonin. Un omicidio misterioso e tutt’ora irrisolto a Zovencedo, quello del boscaiolo naturalista Mauro Pretto. Il Lane che va in serie C, e i 50 anni di Roby Baggio. Il principe Carlo d’Inghilterra, in visita ai cimiteri dove riposano i soldati inglesi caduti nella Grande Guerra. L’attentato di matrice islamica a Barcellona con l’uccisione dell’ingegnere bassanese Luca Russo. Sono alcuni dei più importanti avvenimenti che nel 2017, ormai alla fine, hanno segnato Vicenza e il Vicentino. Abbiamo scelto i più significativi, mese per mese.
GENNAIO – Le azioni Bpvi precipitano a 9 euro. E’ questo infatti il prezzo dell’Offerta di Transazione che il consigliere delegato Fabrizio Viola offre a una platea di 94mila azionisti, tutti quelli che hanno acquistato azioni dopo il 2007, in cambio alla rinuncia di ogni pretesa legale di indennizzo completo. Per molti la proposta ha il sapore di una beffa, visto che nell’ultimo aumento di capitale le azioni della Popolare di Vicenza erano state cedute a 62,5 euro l’una. Tre mesi più tardi, alla transazione hanno aderito circa due terzi degli azionisti. Ma, come si vedrà con il precipitare successivo degli eventi, in seguito andrà ancora peggio: chi non viene indennizzato vedrà precipitare il valore delle proprie azioni all’inconsistenza, con la decisione a giugno del governo di scorporare passività e attività delle due banche e affidare la parte buona ad Intesa San Paolo, tenendo le azioni e i crediti deteriorati nelle “bad bank”.
FEBBRAIO – Il 18 febbraio il Divin Codino compie 50 anni. Roberto Baggio, orgoglio del calcio italiano, è nato a Caldogno nel 1967 da mamma Matilde e papà Florindo. Ha militato nel Vicenza, poi Fiorentina, Juve, Milan, Bologna, Inter, Brescia. Vince due scudetti (con la Juve e con il Milan) e il Pallone d’Oro nel 1993, milita da marcatore in Azzurro per tre mondiali. Ha anche il grande rimpianto di un rigore sbagliato in finale contro il Brasile nel 1994. Ma in un calcio italiano che sta perdendo i suoi punti di riferimento, Roby Baggio è una certezza: il vicentino a 50 anni sceglie di festeggiare tra i terremotati di Amatrice e Norcia. Roby è ormai un simbolo, quello che i giocatori di oggi dovrebbero aspirare ad essere e realizzare.
MARZO – Il mese è segnato da un violentissimo rogo, appiccato da più mani di piromani, che divora buona parte del monte Summano, nell’Alto Vicentino. Il furioso incendio si nota dalla pianura, dalle strade e dalle case migliaia di vicentini guardano le fiamme ardere in un desolato stupore. Vigili del fuoco, volontari e forze dell’ordine solo dopo molte ore riescono ad averne ragione: la montagna, però, impiegherà anni a recuperare il suo aspetto precedente.
APRILE – Proprio all’inizio del mese a Vicenza arriva Carlo d’Inghilterra. Il figlio della Regina Elisabetta viene a visitare i cimiteri britannici del Commonwealth, toccando più tappe in provincia: l’Ossario a Valli del Pasubio, il cimitero di Montecchio Precalcino, la sede dei carabinieri del Coespu a Vicenza. Ovunque è un bagno di folla.
MAGGIO – Nella notte fra il 12 e il 13 maggio a Zovencedo, in un’abitazione isolata nei boschi dei Colli Berici, viene ucciso con un colpo di fucile il boscaiolo, artigiano e pastore Mauro Pretto, 47 anni. L’uomo, che viveva in solitudine con i suoi animali e aveva un carattere eclettico, viene trovato morto sulla porta di casa. Partono le indagini dei carabinieri, sollecitate dalla famiglia e anche dalle associazioni animaliste, ma a tutt’oggi sul delitto non c’è risposta.
GIUGNO – Il sei del mese, con uno stringato comunicato, dà le dimissioni il presidente del Vicenza Calcio Alfredo Pastorelli. Sembra essere l’ultimo atto di una complicata e dolorosa vicenda, per tutti i fan della squadra, dopo la retrocessione a maggio in serie C (Lega Pro) della squadra biancorossa. Eppure, in seguito andrà ancora peggio: la complicata vicenda della cessione della squadra si trascina anche in questi giorni, con varie vicissitudini finanziarie.
LUGLIO – Proprio l’1 del mese un pezzo di Vicenza se ne va: vengono asportate le maxi insegne della Banca Popolare di Vicenza, comprese quelle della sede di via Battaglione Framarin nel capoluogo. Il passaggio a Gruppo Intesa è stato compiuto come deciso dal governo, della banca vicentina rimarrà solo il ricordo (oltre alle decine di migliaia di correntisti, transitati nel gruppo piemontese): la società Bpvi è infatti stata iscritta nel portale fallimenti del tribunale come liquidazione coatta amministrativa. La speranza degli azionisti di ricevere un indennizzo è al lumicino. E intanto infuria una battaglia giudiziaria fra le stesse toghe: la procura di Vicenza aveva ordinato un maxi sequestro di beni da 106 milioni di euro agli ex vertici dell’istituto, ma non è stata attuata dopo una decisione dei giudici di spostare parte dell’inchiesta a Milano (la decisione verrà annullata dalla Cassazione a dicembre).
AGOSTO – L’attentato di un pazzo che con un furgone investe e uccide i passanti sulla Rambla, il 18 agosto a Barcellona, sconvolge anche il Vicentino. Luca Russo, ingegnere 25enne di Bassano del Grappa, è lì con la fidanzata Marta Scomazzon: Luca riesce a salvare lei gettandola di lato, ma viene travolto e ucciso. Il cordoglio in tutta Italia è enorme.
SETTEMBRE – Il 13 del mese esplode il caso-vaccini, anche nel Vicentino. E’ infatti operativa la nuova normativa nazionale, contestata dalle associazioni “no vax” e dalle famiglie dubbiose, che rende obbligatorie dieci vaccinazioni specifiche per poter iscrivere i bimbi alle scuole materne e ai nidi. In provincia il caso tiene banco per giorni: dopo alcune proroghe e un’intensa campagna informativa, nelle scuole tutto sommato quasi tutti i bimbi vengono ammessi, anche i genitori dubbiosi firmano infatti un documento con cui si propongono di vaccinare i figli entro marzo alle Ulss, per poi decidere nel corso dei mesi.
OTTOBRE – Vicenza e la sua provincia sono da “record”, nel Referendum per l’Autonomia promosso dalla Regione. Il Vicentino, il 22 ottobre, segna infatti i picchi di affluenza più alti di tutto il territorio regionale: in provincia va alle urne il 62,7 per cento degli aventi diritto, il “sì” vince con la stragrande maggioranza dei voti.
NOVEMBRE – Nel corso del mese spicca un fatto di cronaca particolarmente sgradevole: il pestaggio di un frate di 90 anni, fra’ Germano Contardo, l’ultimo questuante della provincia. Il frate vive assieme ai confratelli nel convento di Isola Vicentina, sabato 21 viene picchiato e derubato di pochi spiccioli da alcuni malviventi. Verrà ricoverato e si riprenderà, pronto a tornare alla questua: è di fibra fortissima. Proseguono tutt’ora le indagini sugli autori della rapina.
DICEMBRE – E’, di nuovo, un mese segnato dalle vicende della Banca Popolare di Vicenza. Il 12 del mese si apre in tribunale il processo agli ex vertici per aggiotaggio e ostacolo di vigilanza, a partire dall’ex presidente Gianni Zonin fino all’ex ad Samuele Sorato: si costituiscono parte civile migliaia di azionisti. Ma è anche il mese in cui Zonin viene audito dalla commissione parlamentare sul crack delle banche. L’ex banchiere dichiarerà ai parlamentari di non essere stato a conoscenza degli illeciti: “In 19 anni non ho mai partecipato ai comitati esecutivi, non c’era l’intromissione della presidenza”, ha detto Zonin, ricordando come il “presidente non aveva deleghe né poteri se non quelli riservati al presidente e a salvaguardare l’immagine dell’istituto” e per questo le delibere sui finanziamenti erano di competenza dei rispettivi organi. Ma soprattutto, all’uscita pressato dai giornalisti pronuncia una frase destinata a suscitare rabbia in migliaia di azionisti truffati: “Purtroppo ho perso anch’io dei soldi”.