L’azienda Ulss 8 Berica mette sul piatto 2 milioni di euro per affidare 100 incarichi

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Medici e infermieri sempre in prima linea nell'emergenza (nell'immagine dell'Ulss 8 Berica la "squadra" di ostetricia")

L’Ulss 8 Berica, a fianco dei percorsi di formazione, investe 2 milioni di euro in quelli che si possono definire di “professionalizzazione“. Una notizia che tocca da vicino circa 100 operatori della sanità veneta in forza negli ospedali e negli uffici dipendenti dall’azienda. Si tratta di infermieri/e, educatori, tecnici di laboratorio e altre figure che di fatto verranno valorizzate grazie all’investimento garantito e destinato dunque alle risorse umane.

Per quanto espresso nel testo di lancio della progettualità ufficializzata dai vertici di Ulss 8 Berica, non si tratterebbe nel dettaglio di nuove assunzioni, ma di un potenziamento dei comparti all’opera nel bacino sanitario territoriale. Una scelta anche strategica, al fine di arginare la diaspora dal pubblico alle strutture private di figure centrali per l”organizzazione ospedaliera.

“Coerentemente con un modello di sanità che oggi vede le professioni sanitarie assumere funzioni sempre più rilevanti e di responsabilità, la nostra politica – lo spiega il Direttore Generale di Ulss 8 Patrizia Simionato – va nella direzione di valorizzare le competenze e opportunità di carriera riconoscendo specifici percorsi professionali. Oltre alle ricadute positive sulla qualità dell’assistenza, il riconoscimento di tali competenze rappresenta una delle strategie utili per fidelizzare i dipendenti all’azienda e attirare nuovi professionisti”.

Ospedale San Bortolo a VicenzaA partecipare alla fase preliminare della stesura del piano ora entrato in funzione, nel corso del 2024, sono state le confederazioni di sindacati delle varie categorie. Un confronto che viene definito come “costante e proficuo” da parte dei vertici dell’azienda sanitaria, pronta a mettere mano “alle casse” per i due milioni di euro sopramenzionati, che comprendono le progressioni di carriera per il personale tecnico-amministrativo.

L’ospedale di Arzignano

Gli incarichi in via di assegnazione riguardano molteplici figure, tra queste infermieri Case Manager che coordinano la continuità del percorso di cura, colleghi specialisti nell’impianto degli accessi vascolari, infermieri di famiglia e comunità competenti nella gestione a
domicilio della cronicità, referenti di sala operatoria preparati nell’affrontare situazioni complesse sul piano chirurgico e anestesiologico, referenti che collaborano nel processo di donazione organi e tessuti, ostetriche che gestiscono la gravidanza, educatori esperti nell’area della disabilità, infermieri ed educatori professionali specialisti nei percorsi riabilitativi in ambito psichiatrico e, infine, tecnici sanitari specialisti nell’ambito della diagnostica di laboratorio e di radiologia.

L’ingresso dell’ospedale San Lorenzo di Valdagno