Le nuove frontiere del riciclo passano per l’upcycling: l’esempio di Siggi e Cooperativa Insieme
I capi d’abbigliamento “a fine vita” possono assumere un valore. Perfino doppio, se si considera quello ambientale che deriva dal recupero dei rifiuti, oltre a quello commerciale. Le nuove frontiere del “riciclo” passano anche per questo settore di mercato, quello del tessile, uno dei più complessi quando si parla di recupero e riutilizzo, con un esempio calzante che viene proposto dall’esperienza tutta vicentina di Siggi Group (sede a San Vito di Leguzzano) e Cooperativa Insieme di Vicenza.
Un esempio di sostenibilità, condiviso dall’azienda che produce abbigliamento professionale e da lavoro e dall’ente che opera nel sociale, che dal 1979 cura “cose e persone” per dirla in maniera tanto semplice quanto significativa. Dando occupazione a 200 persone, tra le quali tante in percorso di reinserimento lavorativo, e che abbina le attività svolte da allora a temi consapevoli come la tutela dell’ambiente e l’impegno nel sociale in ottica sostenibile. A parlarne con dovizia di esperienza e, perché no, anche simpatia, a Radio Eco Vicentino sono Valeria Minicucci e Giorgia Dall’Osteria, accompagnate da Roberta Marta.
Un esempio concreto e riuscito, si diceva, che vale come “spot” quando si parla di economia circolare. Da San Vito e Vicenza si va a Bolzano, in Alto Adige, per chiudere non un cerchio per una volta, ma una triangolazione virtuosa. Il riferimento va alla Croce Bianca, ente del terzo settore 4 mila operatori volontari e una platea di soci e sostenitori che arriva a 140 mila persone. L’idea nasce qui, in mezzo a gente abituata a operare in territori difficili a volte, di montagna in larga parte. Più nel dettaglio da una fornitura di nuove divise e, di conseguenza, al cosa fare di quelle ritirate, fino a qualche tempo fa normalmente destinate al macero. Ben tre tonnellate di materiale. Per evitare la discarica ecco che entra in gioco il ruolo di Cooperativa Insieme per mettere in campo il riciclo mirato, ricavando con abilità e creatività da questa merce altrimenti da buttare una serie oggetti utili. Lavorati e fatti poi ritornare proprio a Croce Bianca per rimetterli in circolo, in vendita.
Tutto ciò grazie a un progetto di sartoria attivato dal 2020, che il tris di ospiti di “Start Up” spiega nei vari passaggi: partendo da indumenti già prodotti, composti da materiali di buona qualità in parte quindi riutilizzabili, trasformando quintali di ex divise in cappelli impermeabili, astucci, beautycase, portabottiglie e cuscini con imbottitura composta dalle fibre dei tessuti invece non recuperabili. Non buttando via niente, o quasi dei rifiuti tessili che da materia inerte e ingombrante da smaltire si trasformano in opportunità. Di crescita, di lavoro, di tutela dell’ambiente, di circolo virtuoso.