Maltempo, è allerta rossa: frane, blackout e cadute di alberi nel vicentino. Paura per i fiumi

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Il ponte sul torrente Astico fra Sarcedo e Breganze

Preoccupazione per la piena del Bacchiglione a Vicenza, prevista nella notte: il fiume che attraversa Vicenza, gonfio dalla pioggia che cade incessante da venerdì, ha superato di mezzo metro il livello di guardia (fissato a 4,50 metri), arrivando a 4,99 metri. Poco dopo le 23 è stata aperta in via precauzionale un delle casse di espansione del bacino di laminazione di Caldogno (l’apertura sarebbe prevista a 5,30 metri).

Il maltempo sta flagellando il Vicentino e il Veneto e preoccupano le ore a venire, che non prevedono una riduzione delle precipitazioni: unite al vento di Scirocco, andranno ad ingrossare i corsi d’acqua della regione a causa dell’innalzamento delle temperature e dello zero termico in montagna, che sta sciogliendo la neve caduta nelle scorse ore. A Vicenza a Palazzo Trissino alle 22 di sabato è stato attivato il Centro Operativo allargato: sono presenti il sindaco Francesco Rucco, l’assessore alla protezione civile Mattia Ierardi, Protezione civile, vigili del fuoco, polizia locale e tecnici comunali.

La protezione civile della città di Vicenza consiglia a chiunque abbia uno scantinato o un garage sotterraneo nelle zone critiche, di liberarli da auto o altri mezzi a scopo precauzionale. Per iscriversi al servizio “ ” è necessario mandare un messaggio sms con il proprio nome, cognome e indirizzo al numero 392-7338475. In caso di emergenza gli iscritti al servizio riceveranno informazioni sull’evoluzione della situazione. Gli aggiornamenti saranno pubblicati sul sito comune.vicenza.it e sul sito  bacchiglione.it, nonché sui profili social del Comune di Vicenza.
Il Centro di Coordinamento Comunale a Vicenza, attivato sabato sera
Sabato sono stati oltre 270 gli interventi dei vigili del fuoco dalla mezzanotte di venerdì in Veneto, la gran parte per il maltempo che sta interessando dal pomeriggio di ieri le diverse province. In provincia di Vicenza sono stati oltre 50 gli interventi dei pompieri, per rimozione ostacoli e alberi pericolanti. Valli del Pasubio, Recoaro, Caltrano, Bassano del Grappa, Asiago. Sabato mattina intervento a Vicenza a Ponte Furo di tre squadre tra cui l’autogrù e i sommozzatori per un albero incastratosi sotto il ponte. Intervento nel primo pomeriggio a Isola Vicentina sempre dei sommozzatori dei vigili del fuoco con l’autogru e l’autoscala per mettere in sicurezza una piattaforma andata con le ruote in acqua per l’innalzamento del torrente Orolo. Interventi per danni d’acqua: ad Arcugnano, Gallio, Cogollo, Schio, Asiago. Smottamenti a Breganze e Solagna. In serata, decine di interventi a Gallio ed Asiago per scantinati allagati. Invaso da 40 centimetri di acqua anche il PalaRoana.  Frana a Chiampo in serata sulla strada provinciale per San Giovanni Ilarione, in Zona Campanile. Il fiume Brenta a Barzizza (Bassano del Grappa) a mezzanotte ha raggiunto i 3,19 metri ed è in costante aumento. Fra il 4 e il 5 dicembre, picchi di precipitazioni si sono raggiunti a Posina (290mm), Enego-Marcesina (282mm), Recoaro (267mm), Velo d’Astico (253mm), Valli del Pasubio (252mm) Valdastico (240 mm) e Asiago (213mm).

 

 

Belluno con circa 50 interventi la provincia al momento più colpita. Interventi per rimozione ostacoli e piante nel Comelico Superiore, Domegge, Quero, Santo Stefano e Cortina dove sono state rimosse anche molte autovetture per ingombri della sede stradale. A Chez di Arabba l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco e di Terna si è reso necessario per la caduta di un cavo di un elettrodotto. Una frana ha interrotto la strada a Mezzo canale val di Zoldo. Danni d’acqua nel Feltrino e a Longarone. In provincia di Treviso, la notte scorsa intervento di una squadra dei vigili del fuoco per portare in salvo una coppia rimasta bloccata da una tormenta di neve a Cima Grappa. Interventi anche nel veneziano per la messa in sicurezza di piante ed elementi pericolanti.

Nel pomeriggio si è tenuta una riunione dell’Unità di Crisi regionale, in videoconferenza, con tutti i soggetti impegnati nell’emergenza del maltempo in Veneto: i Vigili del fuoco, il volontariato della Protezione Civile, i Consorzi di Bonifica, la Protezione Civile regionale, la Difesa del Suolo, Anas, Enel, Veneto Strade, Suem 118, Soccorso Alpino ed il Prefetto di Belluno.

Il bollettino Arpav prevede dalle 14 di sabato 5 dicembre alla mezzanotte di martedì 8 dicembre allerta rossa sul bacino del Piave pedemontano, Alto Brenta, Bacchiglione, Alpone e bacino Livenza. Il meteo prevede infatti che anche nelle prossime ore continuerà a nevicare in maniera copiosa sopra i 1000-1500 metri, mentre sotto i 1000-1500 metri si prevedono piogge intense per tutta la giornata di domani. Questo significa che essendo caduti già più di 300 millimetri di pioggia il rischio idraulico e geologico è concreto in varie zone del Veneto, nello specifico in provincia di Belluno, nella parte alta della provincia di Treviso, nel Veneto Orientale e nell’alta provincia di Vicenza.

“La situazione vede alcune interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino da parte di Enel, in provincia di Vicenza e Belluno, mentre abbiamo tre frazioni isolate in comune di Livinallongo – spiega l’assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin -, per ripristinare le viabilità da e per queste località, siamo in contatto diretto con il sindaco. Abbiamo dei problemi con i collegamenti con la frazione di Misurina, con Auronzo di Cadore,  e altre problematicità legate alla viabilità considerando che i passi dolomitici sono chiusi. Permane il rischio di valanghe, che nella giornata di domani potrà raggiungere il livello 5, cioè il massimo livello di rischio, nella parte più alta della provincia di Belluno. Livinallongo, Rocca Pietra, San Pietro di Cadore e Zoppè di Cadore sono attenzionati e monitorati da parte del Soccorso Alpino e dai Carabinieri Forestali”.

“Abbiamo chiesto al Prefetto di emettere un’ordinanza, attraverso il Comitato operativo di viabilità, per vietare ai non residenti l’accesso alle località montane di tutta la provincia di Belluno – conclude Bottacin -. Ciò per ridurre al minimo i rischi e assicurare strade libere e sgombere ai mezzi di soccorso. Verranno inoltre intensificati i controlli per la verifica del possesso delle catene a bordo e dei pneumatici da neve per i residenti, ai quali è sconsigliato qualsiasi spostamento non indispensabile nelle prossime ore”. La sala operativa di monitoraggio regionale rimarrà attiva nelle prossime 24 ore per seguire l’evoluzione meteorologica delle prossime ore. L’assessore raccomanda a tutti i veneti di mon spostarsi nelle prossime ore, se non per motivi urgenti ed indifferibili.