Mion: “A giorni il piano di ristoro per i risparmiatori di Bpvi” (audio integrale)
A giorni partirà l’operazione di ristoro degli azionisti «traditi» di Bpvi. Verranno analizzati i singoli casi, ma la quota di ristoro sarà limitata. In futuro, però, i risarcimenti verranno integrati con la totalità di quanto verrà recuperato dall’azione di responsabilità della banca verso i responsabili del dissesto. E nel frattempo, si lavora a un piano industriale “per evitare la liquidazione”. Sono alcune delle risposte che Gianni Mion, presidente della Popolare di Vicenza, oggi ha dato a 300 risparmiatori dell’istituto, nell’incontro organizzato ad hoc dal sindaco di Vicenza Achille Variati. (Ascolta l’audio integrale dell’intervento di Mion).
Mion non ha riportato ipotesi di percentuali (sul totale) del possibile ristoro: sulla stampa, però, da giorni si rincorrono voci di quote dal 10 al 25 per cento.
Di seguito, un sunto dell’ intervento del presidente di Bpvi:
“Non sono un banchiere, e intendo uscire appena fatta la “banca del Nordest”. Il motivo per cui la Banca Popolare di Vicenza non è stata quotata in Borsa è che, in quel momento, l’istituto era impresentabile. Troppi i crediti inesigibili: perché Bpvi negli anni dal 2008 in avanti ha finanziato a lungo anche aziende non finanziabili. Il credito è stato dato a tanti, e questo va riconosciuto: non sono stati finanziati solo “amici”, la banca dopo il 2008 ha contribuito in modo importante a evitare licenziamenti. Però il nostro compito, ora, è evitare la liquidazione: per farlo dovremo rapidamente ristorare gli azionisti. Per questo, è in corso di prefigurazione una proposta. Daremo una cifra in ristoro, ma non sarà la quota completa perché l’obiettivo è che la banca, dopo, ci sia ancora. Se ci limitassimo a rimborsare, non ci sarebbe più l’istituto. Il ristoro andrà prima ai risparmiatori, ci saranno proposte diverse da caso a caso e l’offerta verrà pubblicata nel giro di qualche giorno: noi speriamo che aderisca almeno l’80 per cento degli interessati.
Quanto all’azione di responsabilità, verrà fatta seriamente: vogliamo incassare il più possibile dalle persone responsabili del dissesto. E tutto quello che verrà incassato verrà poi devoluto agli azionisti. Per questa finalità, nella preparazione dell’azione di responsabilità stiamo impiegando sia personale interno che esterno.
La Procura di Vicenza sta lavorando all’indagine su quanto accaduto, e da parte della banca c’è una collaborazione al 3000 per cento.
L’amministratore Francesco Iorio resta indispensabile. Perché è un professionista molto valido e sta elaborando un piano che prevede anche la fusione con Montebelluna, Veneto Banca. La fusione comunque per ora è solo un’idea mia: non è stata approvata da nessuno. In giro riscuoto molto interesse, ma la condizione essenzionale per trovare investitori è un piano credibile e una soluzione reale per i contenziosi.
Circa il personale, va detto che oggi Bpvi ha costi superiori ai ricavi. E le filiali di banca sono in numero eccessivo. Se guardo a Popolare di Vicenza e a Veneto Banca, io vedo continuamente in giro filiali di entrambe negli stessi luoghi, una sopra all’altra, ma con gli uffici vuoti. Va fatta una razionalizzazione.”