Morto Giussy Farina, n°1 del Vicenza che fu vicecampione d’Italia. E’ stato presidente di 12 club

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Una dozzina d’anni da presidente del “Lane”, da numero uno del popolo biancorosso affezionato allo Stadio Romeo Menti tra la fine degli anni ’60 e l’epopea del Vicenza di Pablito Rossi e “Gibì” Fabbri in panchina, facendo sognare lo scudetto nella stagione 1977/78, conclusa al 2° posto alle spalle solo della Juventus. E una dozzina le squadre di calcio condotte da presidente, dalla serie A ai dilettanti di provincia, società ha acquisito nel corso della sua carriera da dirigente sportivo.

E’ morto questa mattina, dopo lunga vita all’età di 91 anni, l’ex presidente del club berico Giuseppe (per tutti noto con il nomignolo di “Giussy”) Farina, dirigente sportivo che acquisì la proprietà anche del Padova prima del Vicenza, oggi in lotta per la promozione in serie B, e fu nominato al vertice del Milan prima dell’era Berlusconi, rimanendo a Milano dal 1982 al 1985 e portando con sé proprio l’attaccante di Prato per stravedeva ormai quasi a fine carriera.

Risale al 1968 la salita in cabina di regia societaria del Lanerossi di allora. Viene ricordato da generazioni di tifosi biancorossi per il coraggio dimostrato nello “sgarro” ai top club di serie A per l’affare Paolo Rossi, sfidando alle buste la Juventus degli Agnelli dopo aver convinto con un appello centinaia di tifosi a sottoscrivere l’abbonamento per due stagioni consecutive. Il cartellino dell’attaccante futuro campione del mondo con l’Italia nel Mundial ’82 fu acquisito a furor di popolo con un’operazione senza precedenti nel calcio italiano.

Andate e fate musica“, una delle frasi che il baffuto “Pres” diceva ai calciatori prima di scendere in campo. Farina, nativo di Gambellara nel Bassovicentino, ha guidato altri club: Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo, Belluno, Rovereto, Modena e Palù, piccolo paese del Veronese di cui il figlio Francesco Fabbri è sindaco. Viveva da parecchio tempo a Bosco di Zevio, sempre in provincia di Verona, ed era della classe 1933: in luglio avrebbe spento le candeline dei 92 anni. Nel 2006 suscitò clamore nel mondo calcistico la cordata da lui tessuta per rilevare l’Hellas Verona, poi sfumata.