Muore in ospedale 24 ore dopo l’intervento per appendicite. Inchiesta aperta
Si apre un capitolo giudiziario in seguito alla morte improvvisa di una donna vicentina a distanza di circa 24 ore da un intervento chirurgico di appendicectomia, avvenuto lo scorso 21 maggio al San Bortolo di Vicenza. Il giorno dopo all’operazione, che sarebbe stata portata a termine senza complicazioni, è morta Rosetta Rampazzo, 72enne del capoluogo che risiedeva a Santa Bertilla, madre di due figli.
A distanza di 15 giorni da quelle tragiche ore si apprende dell’apertura di un fascicolo in Procura della Repubblica del Tribunale di Vicenza. Indagati come atto dovuto quattro medici del reparto di chirurgia generale.
La pensionata nei giorni precedenti aveva lamentato dei forti dolori addominali, fino all’inevitabile ricovero dal pronto soccorso berico. Un problema comune alla base della sofferenza improvvise, una probabile infiammazione dell’appendice. La donna ha ricevuto come da prassi le cure sanitarie dovute in entrata, fino alla decisione del ricovero e del successivo dell’intervento chirurgico programmato per giovedì 21 maggio.
Secondo quanto riporta oggi il Giornale di Vicenza, che segue puntualmente i risvolti giudiziari della vicenda, all’indomani dell’appendicectomia portata a termine senza intoppi in sala chirurgica la 72enne accusava ancora uno stato di sofferenza. Dopo la visita in reparto di un familiare nel pomeriggio di venerdì, nel giro di un paio d’ore la situazione è precipitata fino al decesso. Lasciando costernati i familiari, tra cui uno dei due figli che l’aveva salutata poco prima attendendo un ragguaglio sulle condizioni di salute della madre.
La Procura dovrà accertare quanto accaduto raccogliendo quanti più elementi e testimonianze possibili, sul corpo sarà disposta l’autopsia. Per verificare se vi siano state delle mancanze o si possa archiviare come morte naturale il triste epilogo occorso a Rosetta, descritta come una donna vivace e che ancora lavorava part time come operaia nonostante l’età avanzata: se la morte sia sopraggiunta per un arresto cardiaco non preventivabile o come conseguenza diretta qualcosa andato storto legato all’operazione chirurgia, saranno i referti e le indagini complessive a determinarlo.