Nardin (Provincia): “Un incontro con Rfi per affrontare il nodo Ponte Alto/AV”
“La questione è troppo importante per essere liquidata con una lettera, quindi da qua si parte per un confronto”. Queste le parole del presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin in merito alla comunicazione ricevuta ieri da Provincia, Comune di Vicenza e Camera di Commercio, con cui Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) definisce “non sostenibile” la soluzione proposta dalla società Vi.Abilità in merito all’asse viario Scaligeri-Sole che dovrà essere chiuso al traffico per 18 mesi a causa dei lavori di realizzazione della linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità, che prevedono anche la demolizione dell’attuale viadotto di Ponte Alto per realizzarne uno nuovo.
Il progetto alternativo era stato elaborato dai tecnici di Vi.abilità e sottoposto a Iricav Due e Rfi lo scorso 12 gennaio e mira ad evitare il caos in tutto il quadrante Ovest cittadino per un anno e mezzo. La proposta di Vi.Abilità prevede, in sintesi, che si realizzi un nuovo viadotto a una corsia di marcia a ovest dell’esistente (11 metri più a ovest di quello attualmente a progetto) da utilizzare mentre verrebbe demolito l’esistente. Una volta completata la demolizione del vecchio, si realizzerebbe l’allargamento del nuovo a due corsie per senso di marcia, rendendolo definitivo.
Un progetto “salva Ponte Alto” fortemente voluto e sostenuto non solo dalle istituzioni, ma anche dalle associazioni di categoria, dai sindacati, dai cittadini, ossia “da un intero territorio – sottolinea Nardin – che dovrebbe sopportare disagi incalcolabili in caso di chiusura di un asse viario strategico come quello degli Scaligeri. Stiamo parlando di un collegamento stradale tra i più trafficati del vicentino. Chiuderlo significa la paralisi viaria dell’area, con ricadute negative sull’economia dell’intera provincia.”
Ecco perché il presidente Nardin considera la lettera di Rfi non risolutiva e si sta attivando per organizzare un incontro con Rfi e con Iricav 2 “a cui presenzieranno i rappresentanti del territorio a tutti i livelli – spiega Nardin – anche i parlamentari, perché siamo tutti molto preoccupati e vogliamo che sia chiara l’importanza di trovare un’alternativa alla chiusura del viadotto di Ponte Alto. Rfi nella sua risposta non dice che la nostra proposta non è tecnicamente fattibile – sottolinea Nardin – ma richiama un problema di tempi, dodici mesi in più, su cui si può e si deve ragionare. Finora il dialogo sull’Alta Velocità/Alta Capacità è stato costruttivo, ci siamo sempre seduti attorno a un tavolo e abbiamo trovato una soluzione. Non ho motivo per pensare che su questo tema sarà diverso. Confrontiamoci e parliamone, analizziamo tempi e costi e troviamo una soluzione rispettosa di Vicenza e dei vicentini”.