Nella città berica il bikesharing funziona: quasi 10 mila le bici “in prestito” in un anno
Tra meno di due settimane il servizio bikesharing inaugurato nei giorni della tradizionale “Festa dei Oto” del 2021 compirà un anno esatto, ed è già tempo dunque per un primo ma già significativo bilancio dal lancio della proposta delle “bici di comunità” a disposizione dei cittadini di Vicenza città. Sono stati fin qui, infatti, ben 9.450 gli utenti saliti sui pedali nel complesso, con ciascuno di essi a utilizzare un mezzo cinque volte in media (45 mila gli spostamenti registrati) per circa 80 mila chilometri percorsi su strade e vie del centro storico e limitrofe.
Praticamente, due volte il giro del mondo o poco meno. Comodamente in sella di biciclette tradizionale a spinta sui pedali oppure di ultima generazione a impulso elettrico. I primi numeri ad un anno dal via suscitano commenti positivi da parte dell’amministrazione del Comune di Vicenza, tra le città del Veneto a investire su questa forma di trasporto e quindi in secondo luogo sulla sostenibilità ecoambientale, al fine di ridurre le emissioni da motore. E benefici sul traffico e sui parcheggi in città.
Tra i 9.450 utenti che si sono avvicinati al servizio, quasi 2.800 utenti hanno configurato forme di abbonamento, ad indicare un uso abituale. Tanti i vicentini ma anche i turisti che hanno accolto l’invito, facilitando così la visita ai luoghi simbolo di Vicenza. Dopo l’ultima implementazione, di contano oggi 370 bicilette “in giro” per Vicenza, di cui 210 a trazione “naturale”, cioè a pedalata piena. Gli spostamenti effettuati in quasi un anno sono stati complessivamente oltre 45 mila, di cui 23.100 con bici cosiddetta “muscolare” e poco meno di 22 mila utilizzando le 160 e-bike messe a disposizione. Entrambi i modelli dotati di un comodo cestino posto davanti al manubrio, a favorire anche il commercio di prossimità, utilizzando il sistema free floating: senza l’obbligo di cercare le apposite rastrelliere dove “consegnare” la bici a fine viaggio, grazie al sistema di geolocalizzazione integrato.
“Un servizio quanto mai apprezzato – ha dichiarato con i dati in mano il vicesindaco Mattia Celebron, assessore con delega alla Mobilità – che ci dimostra come oggi sia già possibile immaginare un diverso sistema di mobilità urbana in cui automobili private, bus e mezzi sostenibili siano integrati e intermodali. È questa anche la logica con cui stiamo costruendo il Pums, all’interno del quale il servizio di bike sharing è una risorsa importante. La scelta di un sistema completamente free floating ci ha premiati, con una facilità d’uso che ha reso la bicicletta muscolare o elettrica vincente sull’ultimo miglio per cittadini, city user occasionali e tantissimi turisti”.
ALCUNI DATI SUL BIKESHARING A VICENZA. Il viaggio medio è di 1,4 chilometri con bicicletta muscolare e di 2,2 chilometri con la e-bike; si tratta di un dato assai significativo se rapportato allo spostamento medio in ambito urbano rilevato nel corso delle indagini Pums 2021, ovvero una percorrenza inferiore ai 3 chilometri. Il servizio di bike sharing si dimostra, quindi, in grado di intercettare un segmento particolarmente significativo della domanda di mobilità urbana, con benefici per la qualità dell’aria e dello spazio urbano. Sono stati 80.740 i chilometri complessivamente percorsi, con un risparmio nell’emissione di Co2, se rapportata a quella prodotta dall’auto privata, di oltre 12 tonnellate.
MODALITA’ D’UTILIZZO. Per usufruire del servizio occorre scaricare gratuitamente l’App RideMovi da Apple Store o da Google Play e registrarsi. Si utilizza la stessa app sia per la e-bike che per le biciclette tradizionali: oltre a consultare la mappa, è possibile localizzare la bici più vicina. Si scansiona attraverso lo smartphone, quindi, il codice Qr sul mezzo preso in consegna e, una volta arrivati a destinazione, basta cliccare “termina corsa” e seguire le istruzioni su parcheggio e chiusura date. Per info dettagliate clicca qui.