Nuoto, terzo podio “assortito” per Ceccon. Oro d’autorità di Matteazzi nei 400 misti
Oro, argento, bronzo e piedi su tutti e tre i gradini del podio per Thomas Ceccon dopo i primi due giorni di gare allo Stadio del Nuoto di Riccione, nel giorno del trionfo di un altro vicentino, Pier Andrea Matteazzi, nella sua specialità fiore all’occhiello: i 400 misti. “Volano” a pelo d’acqua i due campioni nazionali vicentini in attesa della terza e ultima giornata di “battaglie acquatiche” nelle corsie della piscina olimpica sulla costa adriatica.
Per Matteazzi senior si tratta della conferma come leader italiano nella disciplina più tecnica, dopo le due vittorie tricolori, l’ultima al Sette Colli di Roma fissando un tempo di alto livello internazionale con 4’15”03 in quell’occasione, davanti al fratello Massimiliano.
Per il già campione italiano di Vicenza era impensabile replicare la triplice impresa del collega scledense Ceccon del giorno prima, con record italiano e l’agognata qualificazione diretta per le Olimpiadi di Tokyo oltre al 1° posto, ma ha comunque dominato a lungo andare la sua batteria di finale degli Assoluti invernali. L’atleta 23ebbe dell’Esercito, partito in realtiva sordina nelle frazioni a farfalla e dorso, ha poi sfoderato due doppie vasche superlative a rane e in stile libera. Facendo il vuoto dietro, con quasi 3” di margine sugli inseguitori. 4’16”59 il tempo di “Pier”, buono ma non sensazionale per i suoi standard, a tre secondi e mezzo dal limite – assai ambizioso per altro – per agguantare il pass olimpico. Argento per Federico Turrini con 4’19”01, bronzo per Lorenzo Tarocchi con 4’20”64.
Poi tocca ancora a Thomas Ceccon rimpinguare il medagliere personale e del corpo di Polizia andando a centrare l’unica medaglia “assente” nella sua bacheca parziale, vale a dire l’argento. La distanza è sempre la stessa, vale a dire la doppia vasca olimpica dei 100 metri, ma dopo l’oro nel dorso suo fiore all’occhiello e il bronzo a farfalla, ecco il 2° posto nello stile libero alle spalle di Alessandro Miressi, trionfatore con il crono di 48”22. Ad oggi il recordman italiano e detentore è ancora lontano: per il siluro acquatico scledense distacco di 0”43 ma il tempo fissato 48”65 rappresenta comunque il suo primato personale e una progressiva scalata per colmare il gap, rosicchiando altri centesimi sul suo best time di 19enne in rampa di tuffo.