Ordinanza contro la siccità. In città stop a lavaggi auto, irrigazione e piscine
Lo stato siccitoso e la mancanza di precipitazioni stanno riducendo le falde acquifere ai minimi storici, per questo motivo il sindaco di Vicenza ha emanato l’ordinanza che ne vieta lo spreco fino al 31 agosto. I cittadini residenti, o che lavorano con attività proprie nel territorio comunale, dovranno fare i conti con le restrizioni messe in atto per il contenimento dei consumi dell’acqua potabile. Il primo cittadino Francesco Rucco ha notificato la nuova disposizione nella giornata di oggi, 22 giugno, e sarà attiva per i prossimi due mesi.
Vietato dunque lavare piazzali, vialetti e autoveicoli, niente fontane, zampilli e piscine. L’acqua erogata dall’acquedotto, inoltre, non potrà essere utilizzata dalla sei del mattino a mezzanotte per innaffiare giardini e orti. L’invito è rivolto anche per l’utilizzo domestico, la parola d’ordine è “risparmiare”, evitando l’apertura per tempi prolungati dei rubinetti.
“Visto il perdurare della siccità e la necessità, richiamata da numerose istituzioni, di assicurare il fabbisogno minimo di acqua per gli usi igienici ed alimentari – afferma l’assessore all’ambiente Simona Siotto – abbiamo ritenuto doveroso procedere con un provvedimento che richiami tutti i cittadini a ridurre il consumo di acqua. Dopo gli appelli ad adottare buone pratiche e il perdurare di comportamenti poco responsabili, abbiamo deciso di intervenire per fronteggiare una situazione che peggiora di giorno in giorno ma tenendo conto delle esigenze delle attività commerciali. Raccomandiamo adesso il massimo rispetto dell’ordinanza ricordando che l’acqua è un bene comune”.
Nel dettaglio, è vietato l’utilizzo dell’acqua potabile erogata dall’acquedotto per il lavaggio di piazzali e vialetti, salvo necessità evidenti legate all’igiene pubblica e l’autorizzazione dell’ufficio ambiente. I veicoli si potranno lavare solamente negli autolavaggi. Non è permesso l’uso dell’acqua per fontane ornamentali, zampilli e piscine, a meno che non siano dotati di dispositivi per il riciclo artificiale. Inoltre, dalle 6 alle 24 non è consentito innaffiare prati, giardini e orti con qualsiasi mezzo o apparecchiatura, se non utilizzando fonti indipendenti come per esempio il recupero dell’acqua piovana.
Come già disposto dal Genio Civile, i pozzi artesiani a getto continuo a uso domestico devono essere regolati con dei dispositivi di chiusura. Sono esclusi dal provvedimento gli agricoltori e floricoltori iscritti alla Camera di Commercio e le casette dell’acqua. In caso di mancato rispetto dell’ordinanza le sanzioni previste andranno da 25 a 500 euro.