Palazzo Thiene, il Comune pronto all’acquisto. Rucco: “E’ un dovere morale”
Il Comune di Vicenza potrebbe comprare la storica (e palladiana) sede della ex Banca Popolare di Vicenza e farci un museo, un’operazione che potrebbe ammontare a 5 milioni di euro. Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco e l’assessore al bilancio Marco Zocca si sono confrontati infatti sabato mattina con i componenti della maggioranza sulla questione del futuro di Palazzo Thiene, lo storico immobile costruito nel ‘400 con la porzione di contra’ Porti e successivamente nel 1544 con la porzione palladiana, che fu sede della Banca Popolare di Vicenza dal 1870 fino al fallimento dell’istituto bancario degli ultimi anni.
Dalla maggioranza il sindaco ha ottenuto il via libera a rispondere alla manifestazione di disponibilità alla vendita da parte della proprietà Immobiliare Stampa Spa (la società dell’ex BPVi chiamata a gestire le proprietà di pregio, fra cui la sede di Roma, quella di Milano e le sedi venete), che agisce per conto del fondo americano Bain Capital Credit, dopo che la stessa ha ricevuto proposte di acquisto da parte di privati e di altre fondazioni (una cordata padovano-milanese, con un socio pugliese che ha gestito aziende nel vicentino, si sarebbe fatta avanti con l’intenzione di tenere una parte a museo e una parte farci un albergo di lusso o una serie di mini appartamenti).
Vista la particolarità e l’importanza per Vicenza di questo vero e proprio simbolo della città, la proprietà ha manifestato la volontà di aprire una trattativa privata prioritariamente con il Comune al fine pervenire ad un eventuale acquisto diretto.
“Ho voluto fare un passaggio con la maggioranza – dichiara Rucco – perché la questione riguarda una ferita latente per i vicentini. Ringrazio la proprietà per averci dato questa possibilità dimostrando una grande disponibilità, frutto di un intenso rapporto fatto di numerosi incontri a fari spenti. In questo momento storico c’è il rischio che, se il Comune non dovesse giocare un ruolo attivo, anche questo bene prezioso della città potrebbe cadere in mano privata con il rischio di vederne stravolta l’integrità o, peggio ancora, diventare oggetto di speculazioni edilizie. Vogliamo verificare concretamente la possibilità di acquisto definitivo di Palazzo Thiene da parte del Comune, anche perché dal Mibact e dallo stesso ministro Franceschini nessuno, anche della precedente amministrazione comunale, ha mai ricevuto risposta alcuna alle tante sollecitazioni fatte negli anni, l’ultima giusto un mese fa. Sulle funzioni e sulla gestione ci sarà, eventualmente, occasione di confronto con le varie fondazioni e le categorie economiche della città, ma sicuramente un nuovo polo museale potrebbe ampliare la già vasta proposta culturale esistente, anche in ottica della prossima candidatura di Vicenza come capitale italiana della cultura per il 2024”.
“Siamo in attesa di ricevere la perizia sul valore dell’immobile da parte dell’agenzia delle entrate, sezione territorio – aggiunge l’assessore al bilancio Marco Zocca – in modo da quantificarne il prezzo per valutare la sostenibilità dell’operazione economica e la congruità della nostra possibile offerta. Valuteremo attentamente la possibilità di un eventuale acquisto diretto, verificando che sia fattibile rispetto all’equilibrio finanziario amministrativo. Contestualmente, stiamo valutando assieme a Cassa Depositi e Prestiti quale possa essere il miglior prodotto finanziario da assumere per l’acquisto in considerazione delle migliori condizioni contrattuali, con particolare attenzione al tasso di interesse applicato”.
L’edificio è tutelato dall’Unesco dal 1994, al pari della Basilica palladiana e del Teatro Olimpico, al quale si aggiunge un vincolo di pertinenzialità posto nel 2016 dalla Soprintendenza Beni architettonici di Verona che comprende le otto collezioni presenti che sono di proprietà del fallimento ma che non si possono spostare dal sito. Si tratta di 115 dipinti, 6 sculture, 17 sculture di Arturo Martini, 151 piatti popolari dell’Ottocento, 132 ceramiche della manifattura di Nove degli Antonibon, 317 incisioni Remondini, 296 oselle veneziane e 199 monete veneziane. Raccolte dichiarate inscindibili da Palazzo Thiene. Per questo il valore dell’operazione potrebbe arrivare a 5 milioni di euro.
A fine marzo le opposizioni (i consiglieri comunali Spiller, Sala, Dalla Rosa, Balbi, Marchetti, Rolando e Marobin) avevano presentato una interrogazione circa il futuro del Palazzo. “Su questo, finora, l’amministrazione nulla ha detto: da chi sarà gestito? con quali risorse? cosa ospiterà? Non sono domande di rito: non si può infatti chiedere a qualcuno (il Ministero della Cultura, n.d.r.) di investire risorse ingenti, soprattutto se pubbliche, senza presentare un progetto sostenibile e di qualità. Anche perché la gestione museale di Palazzo Thiene potrebbe richiedere un milione di euro all’anno, cifra che difficilmente il Comune potrebbe sostenere da solo.
Al sindaco le opposizione di centro-sinistra hanno anche chiesto se si era tentato il coinvolgimento, oltra che del Ministero, anche di altri soggetti pubblici come ad esempio la Regione Veneto. “Invitiamo il Sindaco ad avviare un confronto aperto non solo alle forze politiche, ma anche alle realtà culturali, associative e produttive della città per individuare un percorso condiviso al fine di trasformare Palazzo Thiene non solo in museo, ma in un centro culturale, artistico e turistico della Vicenza del domani”. Sulla vicenda della destinazione di Palazzo Thiene aveva presentato una interrogazione al Ministro Franceschini anche la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini.