Parte la “caccia” al fucile (forse) rubato al 93enne. Ma gli era stato nascosto dai parenti
Episodio che “sfugge” alle notizie di cronaca, pur trattando di armi, quello che la Questura di Vicenza rende noto oggi dopo un servizio sicuramente bizzarro toccato a una squadra di polizia di Stato ieri in città. A chiamare in causa gli agenti era stato un cittadino, anziano di 93 anni di età, il quale era in un primo momento convinto di aver subito il furto del proprio fucile di caccia, a cui era fortemente legato evidentemente, cercato in tutta la casa e non più trovato.
Il pensionato vicentino, della classe 1931, ha accolto in casa allora gli agenti inviati in suo aiuto, per verificare se l’arma per la pratica venatoria, regolarmente detenuta, fosse stata effettivamente rubata o meno.
A fine visita, però, è emersa una verità dei fatti ben diversa: in ragione dell’età anagrafica avanzata e delle graduali difficoltà cognitive sopraggiunte, erano stati i suoi parenti a far “sparire” il fucile, nascondendolo nella stessa abitazione dove l’anziano non avrebbe mai potuto ritrovarlo. In effetti, l’ultranovantenne, per quanto in buone condizioni di salute in generale, non ricordava se le circostanze di tempo e di luogo in cui il furto era avvenuto oppure se avesse dimenticato il luogo dove lo aveva riposto parecchi anni prima.
Gli agenti di polizia di Stato presenti, dopo aver compreso chiaramente la situazione, si sono messi in contatto con alcuni parenti del pensionato, finché uno tra questi ha ammesso di aver deliberatamente spostato l’arma da caccia per precauzione. In altre parole per timore che l’anziano potesse farsi del male, anche inavvertitamente. Dopo le indicazioni più precise ricevute la “caccia al tesoro” nascosto si è conclusa con recupero del fucile, riposto sopra un armadio in una confezione “camuffata”, poi preso in consegna dai poliziotti.
Di sicuro una decisione maldigerita dal “nonno” 93enne di Vicenza, che si è visto portare fuori dal suo appartamento il fucile imbracciato nelle battute di caccia tanti anni prima, un ricordo del passato ma anche una possibile fonte di pericolo, prima di tutto per se stesso e la sua incolumità. Lo stesso oggetto è stato ritirato per cautela attraverso la formula del sequestro ammnistrativo, proprio in considerazione della verosimile perdita dei requisiti psico-fisici per il possesso dell’arma. Il fucile è stato quindi portato in Questura, ove rimane custodito.