Post nazifascisti nei social dei candidati del centrodestra, polemiche infuocate
Polemica infuocata a Vicenza su 12 candidati, presenti in tre liste in appoggio a Francesco Rucco, che nei loro profili social hanno inneggiato in diverse occasioni al nazifascismo. La vicenda parte da un dossier anonimo “molto corposo e documentato”, recapitato a Il Giornale di Vicenza, che l’ha verificato e ne ha dato notizia. I post su Facebook incriminati riguardano candidati consiglieri delle liste “Rucco Sindaco”, “Vicenza ai vicentini” e “Fratelli d’Italia”: quelli degli ultimi mesi sarebbero stati cancellati (tanto che lo stesso Daniele Beschin, coordinatore di Forza Nuova, lo fa notare), ma ne è rimasta traccia ugualmente. Svastiche, lodi al duce e a Hitler, saluti nazisti, insulti antisemiti, razziali e contro gli omosessuali: c’è di tutto nei profili di Leonardo De Marzo, Mauro Venzo, Nicolò Naclerio, Stefano Boschiero, Alessandro Cegalin, Massimilano Piva, Marco Crippa, Samuel Guiotto, Mauro Casalin, Nicola Zambon, Turi Sambo, Marco Bortolan.
Con la pubblicazione, partono subito reazioni e polemiche dagli opposti schieramenti. Fra i primi a intervenire o stesso candidato sindaco Francesco Rucco, che sabato scorso ha annuncia: “Mi farò promotore di una specifica richiesta ai responsabili delle liste collegate affinché le persone che hanno pubblicato post fascisti, antisemiti, omofobi o razzisti, abbiano la correttezza, se eletti, di fare un passo indietro”. “Le dichiarazioni cui fa riferimento il principale quotidiano della città sono gravi e imbarazzanti e non consentirò alcuna ambiguità su questi temi. Poco tempo fa ho firmato la dichiarazione sull’antifascismo e, prima ancora, sono stato iscritto ad Alleanza Nazionale quando la destra italiana ha preso le distanze a Fiuggi da un passato che l’aveva relegata ad un ruolo marginale. Ma quella destra i conti col passato li ha già regolati vent’anni fa, e non ci sono nostalgie, né rimpianti – prosegue Rucco -. In tempi più recenti ho intrapreso la via dell’esperienza civica, e l’ho fatto con convinzione perché il punto di vista sulla città fosse più libero e meno ideologico. Non permetterò quindi leggerezze, né atteggiamenti che mettano in discussione il nostro progetto sulla base di chiacchiere e segnalazioni anonime alle quali va data una risposta seria”.
I partiti della coalizione di centrodestra prendono le distanza, ma allo stesso tempo attaccano il centrosinistra. “L’involgarimento della battaglia politica sulla città è evidente – aggiunge il segretario di Forza Italia, Matteo Tosetto – “e la nostra lista apprende con favore la chiarezza con cui Francesco Rucco prende le distanze dai post che stanno occupando il dibattito politico in città. Non si può che procedere con una ferma condanna, la richiesta da parte di tutta la coalizione affinché le persone coinvolte chiedano scusa alla città di Vicenza e l’appello agli elettori perché comprendano, già da segnali come questi, che non si può votare chi, anche indirettamente, utilizza il fango per tentare di vincere le elezioni”. “Se il dossier sui post di alcuni candidati delle liste collegate a Rucco è l’inizio della svolta nella campagna elettorale di Dalla Rosa, noi siamo pronti” – dichiara Matteo Celebron, segretario della Lega – “sia a scavare negli armadi di tutto il personale del centrosinistra, sia ad allontanare chi mette in imbarazzo la nostra coalizione. Sostegno totale alla linea dura di Rucco con chi si è reso responsabile di queste sciocchezze, ma anche condanna alla tecnica dei dossieraggi come arma politica. Vediamo cosa dice il candidato sindaco del centrosinistra”. “La democrazia stessa ci garantisce l’antidoto verso la stupidità e verso chi si esprime in maniera impropria. Grazie alla possibilità di esprimere una preferenza diretta sul candidato i cittadini possono valorizzare o punire i candidati non meritevoli” – conclude Daniele Pedrazzoli, portavoce di Fratelli d’Italia – Prendiamo le distanza dagli errori del fascismo, augurandoci che la sinistra abbia il coraggio di prendere le distanze dagli orrori del comunismo. Sull’uso dei dossier però attenzione, nessuno è immune, neanche le anime candide del centrosinistra.”
Dal centrosinistra le critiche sono durissime. “Posizioni inaccettabili: apologie di fascismo e nazismo, espressioni razziste, episodi di antisemitismo e omofobia – dichiara Otello Dalla Rosa, candidato sindaco dell’area – Ho alcune domande per Francesco Rucco. Come ha fatto ad accettarli come candidati nelle sue liste? È questa la sua idea di leadership, scaricare la responsabilità sui candidati che lui stesso ha coinvolto? È questa la squadra che ha in mente per governare? Vicenza non ha mai accettato gli estremisti e gli intolleranti”.
Sandro Pupillo, capolista della lista Da adesso in poi e presidente di Vicenza Capoluogo, si chiede se “davvero Rucco pensa di poter governare la città con simili consiglieri comunali o magari addirittura assessori. Perché li ha inseriti in lista? E perché le forze moderate come Forza Italia non hanno nemmeno verificato con chi andavano ad accompagnarsi? Forse per la troppa voglia di “riprendersi la città”, come hanno poco elegantemente dichiarato nelle scorse settimane? Ci vengono i brividi a pensare che questi possano essere i futuri amministratori della città, se mai Rucco dovesse vincere”. Vanno all’attacco anche dalla lista civica Quartieri al Centro: “La grave contraddizione politica in cui cade l’aggregazione di Rucco: o è un fatto grave, tanto da far precisare che se si fosse saputo (ingenuo!!! O furbo, Tosetto) gli accordi sarebbero stati diversi; o è una goliardata come sostiene Celebron? Si dimetteranno davvero i 12 apostoli di Rucco o continueremo a vederli ai gazebo, all’apertura e chiusura della sede, vantandosi poi su Facebook di aver lavorato 12 ore per l’amico fraterno Rucco? Noi siamo convinti che li vedremo ancora ai gazebo”.
Sul caso, rimbalzato sulle cronache nazionali, è intervenuto anche il numero uno del Pd Maurizio Martina. “Sono una vergogna inaccettabile le celtiche e i saluti fascisti. Mi auguro che i cittadini reagiscano e respingano questa deriva pericolosa, tanto più in una città medaglia d’oro della Resistenza italiana”. Stefano Beretta, della civica Vinova a sostegno di Dalla Rosa, attacca Rucco anche per aver portato Vicenza sulla stampa nazionale per questa vicenda. “Ci lasciano basiti – spiega – i tentativi di rigirare le accuse, per altro ben documentate, bollandole come “macchina del fango”. Ma vogliamo vedere chi realmente questa macchina l’ha messa in moto? A gettare fango su un’intera città è chi con massima superficialità ha candidato certe persone, pur conoscendone, per propria ammissione, gli scheletri nell’armadio. Sbattere Vicenza sulla stampa nazionale in questi toni è il vero fango. Candidare degli impresentabili, inneggiatori del fascismo, del nazismo, dell’odio verso ebrei e omossessuali, questo è il vero fango”.
Pure Andrea Maroso, candidato sindaco della lista SiAmo Veneto, prende le distanze dai commenti e frasi “di stampo neonazista, postfascista, xenofobo, omofobo. Non c’è nulla di più lontano dalla nostra mentalità veneta di accoglienza e solidarietà, ispirata ai valori della Serenissima. Nella tragica storia italiota il duce ha rappresentato un momento unitario, vera disgrazia per il percorso di libertà e indipendenza del nostro popolo”.
Intanto, i 12 candidati contestati si difendono. “Apprendiamo dal Giornale di Vicenza che ignoti abbiano raccolto negli anni imbarazzanti post e conversazioni private da Facebook creando un oscuro “dossieraggio”. Naturalmente riteniamo di dovere porgere le nostre scuse a tutti coloro che si sono sentiti offesi. Stupidi atti goliardici spiati negli anni, e raccolti, per poter oggi farci apparire come dei mostri. All’epoca dei fatti riportati alcuni candidati erano minorenni. Sono 3 anni che lavoriamo responsabilmente ad un progetto civico per il bene di Vicenza. Il nostro impegno sulla sicurezza, sulla difesa della famiglia, ci ha portato a lavorare duramente per consegnare dopo le elezioni una città diversa. Ci siamo unicamente concentrati sui temi di utilità pubblica. Ringraziamo i candidati del centrosinistra che in queste ore ci hanno chiamato per portare la loro solidarietà nella reciproca convinzione che il metodo del “dossieraggio” porti ad un imbarbarimento del dibattito cittadino”.