Primo “pet visiting” al San Bortolo: il cane di casa fa visita alla sua piccola “umana” ricoverata

La scorsa settimana, per la prima volta, un cane ha fatto visita alla sua padroncina, ricoverata in Pediatria all’ospedale San Bortolo di Vicenza. L’incontro è stato possibile nell’ambito del progetto pilota di Pet Visiting avviato dall’Ulss 8 Berica con la collaborazione di AdA – Associazione Amici degli Animali, e che prevede la possibilità, per i piccoli pazienti ricoverati, di ricevere la visita del proprio animale domestico.

Gli animali, infatti, possono offrire un notevole supporto emotivo ai loro proprietari, in particolare nel caso dei pazienti pediatrici, ed è essenziale che questo legame non venga interrotto durante il periodo di degenza, poiché comporta numerosi benefici anche sul piano clinico. Ecco allora che la Pet Visiting può far parte a tutti gli effetti del percorso di cura, migliorando l’umore dei bambini ricoverati, riducendo i loro livelli di ansia e di stress e dunque favorendo una risposta migliore alle terapie. “Il tutto garantendo il più rigoroso rispetto delle normative igienico-sanitarie” spiega un comunicato dell’Ulss 8 Berica.

Quello di Pet Visiting è un progetto pilota e intende creare un percorso regolamentato e chiaro per consentire ai bambini degenti da più di cinque giorni, presso la Pediatria dell’ospedale San Bortolo, di ricevere la visita del proprio cane, se di età superiore ai 6 mesi e con regolare iscrizione all’Anagrafe Canina Regionale, munito di microchip e certificazione e valutazione del veterinario di fiducia che attesta lo stato di buona salute e le regolari vaccinazioni dell’animale.

“L’avvio del progetto pilota di Pet Visiting rappresenta un passo significativo verso un approccio più umano e completo alla cura dei nostri pazienti, soprattutto i più piccoli. – sottolinea Patrizia Simionato, direttore generale Ulss 8 Berica -. Il progetto riguarda la Pediatria ma la sua attivazione è stata possibile dopo un processo di condivisione interna che ha visto il coinvolgimento della Direzione Medica Ospedaliera, della Neuropsichiatria Infantile, del Servizio Veterinario di Sanità Animale e dei Servizi Tecnici e Patrimoniali per definire i percorsi”.

La presentazione del nuovo servizio

Come funziona la Pet Visiting

L’attività viene organizzata su richiesta dei genitori, concordando il giorno e l’orario della visita con il medico di riferimento del paziente e con il coordinatore dell’area di degenza. Il proprietario o l’accompagnatore dell’animale dovrà compilare un apposito modulo di “richiesta di accesso per animali d’affezione” allegando il certificato di buona salute e delle vaccinazioni dell’animale, copia dei documenti del cane con riportato il numero di microchip e copia della polizza assicurativa verso terzi.
In base alle condizioni cliniche del paziente, la visita del cane può essere organizzata presso il cortile esterno dell’Ospedale San Bortolo nell’area riservata alle attività di Pet Visiting, (se il paziente può recarsi all’esterno e le condizioni metereologiche sono favorevoli), oppure in una stanza predisposta all’incontro all’interno dell’Unità Operativa oppure individuata nel presidio ospedaliero, o ancora nella stanza di degenza nel caso in cui il paziente non possa allontanarsi dal letto (previa autorizzazione di eventuali altri degenti, o dei loro familiari, nella stessa stanza).

All’incontro dovrà sempre essere presente il Coordinatore dell’Area di degenza o un altro dipendente dell’Ulss 8 inserito nel progetto e formato sulla Pet Visiting, e un esperto in interventi assistiti con gli animali”.