Processo BPVi, stop per due mesi al processo: saranno unificati i due procedimenti
Saranno riunificati in un unico procedimento i due tronconi dell’inchiesta relativa al crack della Banca Popolare di Vicenza. Lo ha deciso il gup Roberto Venditti nell’ultima udienza. Per permettere la riunificazione, il processo sarà quindi sospeso per due mesi, fino al 21 aprile.
I due mesi di stop si rendono necessari al fine di far giungere anche il secondo filone, le cui indagini preliminari sono state chiuse la settimana scorsa, alla fase dell’udienza preliminare.
Gli imputati, per entrambi i filoni d’inchiesta, sono infatti gli stessi: gli ex vertici della banca (Gianni Zonin, Giuseppe Zigliotto, Samuele Sorato, Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta, Paolo Marin e Massimiliano Pellegrini) e la Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa.
Le parti civili (cinquemila) potranno così di nuovo costituirsi in giudizio anche nel secondo troncone, relativo alle nuove accuse di ostacolo all’attività di vigilanza della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europea durante l’attività ispettiva del 2014. Per alcuni imputati l’accusa riguarda anche l’ostacolo alla vigilanza da parte di Consob per quel che riguarda l’aumento di capitale del 2014.
Intanto nell’ultima udienza le difese hanno sollevato la questione della competenza territoriale, chiedendo di trasferire il procedimento a Roma (per l’accusa di ostacolo alla vigilanza di Bankitalia) o a Milano, dove ha sede la Consob. Richiesta che ha visto l’opposizione della procura.