Muore dopo 20 mesi di coma. Nell’estate 2019 l’incidente a Pozzoleone, poi il silenzio
Gli ultimi 20 mesi della sua vita li ha vissuti su un letto in coma Michele Bigarella, spirato venerdì della scorsa settimana all’istituto Trento di Vicenza. Struttura di assistenza dove l’allora 49enne di Quinto Vicentino era stato trasferito in seguito alle lesioni cerebrali riportate in un incidente stradale avvenuto a Pozzoleone, a fine agosto del 2019.
Purtroppo in quell’occasione il trauma cranico-facciale subito in seguito allo scontro con un furgone Fiat Fiorino condotto da un giovane padovano, gli provocò dei danni interni irreparabili, rimanendo a lungo in stato vegetativo senza più riprendersi dopo il ricovero in terapia intensiva all’ospedale San Bortolo. I medici rianimatori riuscirono a tenere in vita il tecnico installatore termoidraulico, ma senza poter garantirne il “risveglio”.
Le speranze di guarigione a cui a lungo sono rimaste legate la moglie e l’unica figlia adulta si erano via via affievolite, fino a scomparire negli ultimi tempi nei mesi recenti, antecedenti al sopraggiungere della morte. A distanza di quasi due anni ormai, da quel pomeriggio di angoscia del 25 agosto 2019. Una domenica in cui il centauro era salito in sella alla sua Yamaha nel tempo libero. In questi giorni la comunità di Quinto, dove vive la famiglia, ha rivissuto quelle ore al diffondersi della notizia, accantonate in un angolo della memoria e che oggi suscitano sincera solidarietà nei confronti di chi più da vicino è stato colpito da un dramma che poi è proseguito in sede giudiziaria.
“Abbiamo espresso la nostra vicinanza alla famiglia attraverso la cognata proprio oggi come allora dopo quel disgraziato incidente – spiega il vicesindaco Pierfranco Sette -, a titolo personale ma anche a nome della cittadinanza e dell’amministrazione comunale. Abbiamo sperato anche noi a lungo che Michele potesse migliorare e riprendersi, purtroppo non è andata così. Lo conoscevo da tempo in quanto si lavorava entrambi nello stesso settore, e lo incontravo spesso nelle sue lunghe camminate serali. Era uno sportivo instancabile”. L’impatto avvenne quell’estate lungo la Sp52 al confine con Nove, con il 19enne di Carmignano alla guida del furgone che non riportò serie ferite, e che vedrà mutare la sua posizione in merito al procedimento in corso, con l’accusa rivalutata di omicidio stradale.
La possibilità di riservare l’ultimo saluto in preghiera e partecipazione a Michele Bigarella è stata programmata per domani pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale del comune vicino di Bolzano Vicentino. Ad accompagnare il feretro la moglie Laura e la figlia Giulia. Si ricorda che la casa del Signore di Quinto, infatti, risulta temporaneamente chiusa al pubblico per dei lavori di ristrutturazione.