Reddito di cittadinanza ed emergenza forza lavoro, Bastianello: “Siamo di fronte ad un paradosso”
E’ un tema che tiene banco da molto tempo, da più parti arrivano messaggi che invocano regolamentazioni più stringenti nei confronti di chi percepisce il reddito di cittadinanza. In un momento in cui c’è un estremo bisogno di forza lavoro, questa viene meno proprio perché chi ha il sussidio preferisce rinunciare ad uno stipendio, magari poco più alto, avendo però molto tempo libero a disposizione. Qualche settimana fa una esponente di Forza Italia, Licia Ronzulli, proponeva di sospendere l’assegno di sussidio per avvicinare gli assegnatari alle tante posizioni aperte con l’arrivo della stagione estiva, sono in piena emergenza locali pubblici quali bar, ristoranti e attività ricettive. Il compenso erogato va da 500 euro per singolo elemento a 800 euro per nucleo familiare. Anche l’Ordine dei consulenti del lavoro di Vicenza è intervenuto sulla questione.
“Siamo di fronte ad un paradosso: da un lato riscontriamo da tempo enormi difficoltà nel reperimento della forza lavoro per i nostri clienti, così come anche per i nostri Studi; dall’altro registriamo tassi di disoccupazione di donne, giovani e ultracinquantenni espulsi dal mondo del lavoro per crisi aziendali o di persone con scarsa professionalità, ancora molto alti. Allo stesso tempo, molti dei nostri giovani scelgono di andare a lavorare all’estero”. Franco Bastianello, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Vicenza, non ha esitato a mettere il dito nella piaga durante il suo discorso in chiusura dell’assemblea generale svoltasi nei giorni scorsi, che ha visto anche la cerimonia di benvenuto di 20 neo-consulenti che hanno superato l’esame di stato, mantenendo così stabile il numero degli iscritti a 355 unità oltre a 16 Società tra professionisti.
“Sembra che la politica italiana sia più interessata ai propri isterismi, al salario minimo (falso problema in un ambito coperto dalla contrattazione collettiva come nel nostro paese) e al reddito di cittadinanza– ha detto Bastianello – rivolgendosi alle autorità presenti. Si dovrebbe piuttosto promuovere la riforma delle politiche attive valorizzando il ruolo dei Centri per l’impiego e rafforzando la collaborazione tra il sistema pubblico e quello privato per facilitare il matching tra domanda e offerta con la creazione del fascicolo elettronico del lavoratore, nel quale contenere i dati relativi alla professionalità acquisita e alla formazione”. In questa direzione l’Ordine ha organizzato lunedì scorso un convegno alla presenza dell’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e alcuni dirigenti regionali, in cui si è parlato del Piano attuativo del Veneto collegato al programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori), volto a superare tali difficoltà tramite formazione, incentivazione, e collaborazione pubblico-privato. In questo contesto la Fondazione Consulenti per il Lavoro può essere certamente un importante partner privato per la gestione delle politiche attive.