Ripartito il processo Bpvi, 100 avvocati in coda per le costituzioni di parte civile
E’ partita stamattina in Tribunale a Vicenza davanti al Gup Roberto Venditti l’udienza preliminare che riunifica i due rami del processo agli ex vertici della Banca Popolare di Vicenza: uno riguarda le accuse di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza bancaria e falsità in prospetto, chiuso nei mesi scorsi dalla Procura, l’altro è relativo le accuse di ostacolo alla vigilanza della Consob che sarebbe avvenuto durante l’aumento di capitale del 2014, e che è stato oggetto di un conflitto di competenza territoriale tra Vicenza e Milano, conflitto risolto dalla Cassazione con l’assegnazione al tribunale berico.
La costituzione di parte civile. La giornata negli uffici giudiziari è trascorsa nel rinnovo delle costituzioni di parte civile, circa 3.500, di azionisti ed ex risparmiatori dell’istituto, e che dovrebbero venire confermate nel numero anche dopo il completamento della riunificazione dei fascicoli in un unico processo. Erano presenti un centinaio di avvocati, in rappresentanza sia degli imputati che delle parti civili. Il giudice ha deciso, come per l’altro processo, lo stralcio al 20 settembre della posizione di Samuele Sorato, ex direttore della Popolare di Vicenza, per gravi motivi di salute.
I vizi di notifica. Sulla giornata odierna, critica l’associazione “Noi che credevamo alla Banca Popolare di Vicenza”, che in una nota ha polemizzato sulle eccezioni sollevate dagli avvocati difensori degli imputati circa alcuni vizi di notifica che “hanno rischiato di far saltare tutto il percorso fino ad ora fatto. Questo segnale da non sottovalutare – afferma l’associazione – deve portare tutte le associazioni e le parti civili costituite a chiedere alle istituzioni un serio impegno a integrare il pool che sta lavorando in questo processo affinché non ci sia una giustizia ed una verità parziale. Il paese e i cittadini meritano una verità piena”.