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L’innovazione per un utilizzo della risorsa idrica lungimirante ed efficiente passa per il vicentino, al centro delle attenzioni della Commissione Europea con il progetto della linea di finanziamento Life dal nome “Svolta Blu”, che prevede fra le altre azioni la creazione di crediti idrici. Uno strumento di governance innovativo per promuovere la resilienza della risorsa idrica e che ha ottenuto un contributo europeo da 1,2 milioni di euro e che mette insieme un gruppo di enti sotto la guida di Viacqua.
Il progetto prevede un budget complessivo di 2 milioni di euro e l’iniziativa si articolerà a partire dal prossimo 1 ottobre, con una durata di 40 mesi (fino a fine gennaio 2028).
L’obiettivo principale è sviluppare e validare un sistema di governance volontario di scambio di crediti idrici in grado di promuovere azioni di risparmio e conservazione dell’acqua, come avviene per i crediti di carbonio.
Gli attori principali di “Svolta Blu” sono Viacqua, con ruolo di capofila, Anbi Veneto, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, Fondazione Palazzo Festari Intesa Programmatica d’Area Alto Vicentino, Università degli Studi di Padova con i suoi dipartimenti Icea (Ingegneria Civile Edile e Ambientale) e Tesaf (Territorio e Sistemi Agro-Forestali) e l’ente di certificazione Csqa.
“In un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti – spiega il presidente di Viacqua, Federico Ginato – serve trovare un equilibrio tra la necessità di acqua sufficiente e di alta qualità per l’approvvigionamento umano, il fabbisogno delle attività agro-industriali e artigianali e il mantenimento degli ecosistemi naturali. Lo stress idrico è proprio il disallineamento tra l’uso della risorsa all’interno di un bacino idrografico e la capacità del sistema di rigenerarla, che nel nostro territorio è un tema sempre più urgente.
La sfida forse più importante che questo progetto affronta è quella di dare forma ad un nuovo sistema di governance della risorsa idrica, che porti a spostare progressivamente il focus di Viacqua da una gestione limitata ai servizi idrici ad una gestione condivisa a tutela della risorsa idrica. Per ridurre lo stress idrico è necessario l’impegno di tutta la comunità vicentina. Riteniamo che l’attuazione del dialogo tra diversi attori territoriali su obiettivi comuni in tema di acqua sia uno degli elementi che ha reso particolarmente interessante il progetto agli occhi dell’Unione Europea”.
“Lo scambio di crediti di carbonio ha permesso di mobilitare risorse private per finanziare progetti di riduzione dell’impronta di carbonio e ha contribuito ad incrementare la consapevolezza delle aziende e dei cittadini rispetto all’importanza di misurare e ridurre le emissioni climalteranti – spiega Paolo Gurisatti, Direttore Fondazione Palazzo Festari Intesa Programmatica d’Area Alto Vicentino –. Allo stesso modo, nel progetto Life Svolta Blu, chi investe in azioni di risparmio idrico o di accumulo e ricarica delle falde distribuite sul territorio potrà generare dei ‘crediti blu’ e immetterli in un mercato volontario nel quale chi utilizza l’acqua e intende ridurre la propria impronta idrica potrà acquisirli“.
Nelle prime fase del progetto, con il contributo del dipartimento Icea dell’Università di Padova, verrà computato il bilancio idrico del territorio vicentino per avere una stima attuale e futura, anche alla luce degli impatti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici, della risorsa realmente disponibile e poter così sviluppare una pianificazione sostenibile dei diversi approvvigionamenti. Sarà fondamentale il coinvolgimento di molti attori territoriali, a partire dagli operatori del settore agricolo, dalle industrie e dagli Enti Locali, in primis con attività di formazione, poi con azioni più operative.
“Preliminare a qualsiasi miglioramento nella gestione idrica è l’analisi oggettiva dello stato attuale dei consumi e degli impatti ambientali correlati all’acqua – specifica Irene Grigoletto, ingegnere di Csqa –. Il nostro ruolo sarà legato alla verifica del calcolo di tali impatti e dell’applicazione delle buone pratiche tecnico-gestionali e di distretto, per gestire la risorsa e il risparmio idrico”.
Il mondo agricolo è, ovviamente, il primo utilizzatore della risorsa idrica nel territorio vicentino e sarà un attore chiave del progetto. “I Consorzi di Bonifica stanno già sviluppando con gli operatori del settore agricolo iniziative di efficientamento idrico – spiega Alessandro Lunardi, vicepresidente del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta – ma mancano le risorse per riprodurre su larga scala le sperimentazioni effettuate finora”. “Dall’acqua utilizzata per l’irrigazione derivano servizi ecosistemici a beneficio di tutti i cittadini. La ricarica della falda è un esempio delle soluzioni basate sulla natura che Consorzi di Bonifica e mondo dell’agricoltura mettono in campo da anni” sottolinea Francesco Cazzaro, presidente di Anbi Veneto, che riunisce i consorzi di bonifica.
Il progetto si propone di mappare l’impronta idrica di oltre 30 realtà locali, tra aziende private, operatori del settore primario ed Enti locali. Dopo approfondite attività di formazione e sensibilizzazione e grazie all’apporto di Università ed enti certificatori, si dovranno stabilire e standardizzare i parametri per la creazione dei “crediti blu” e l’attribuzione di un equo valore. Successivamente il modello dovrà essere testato e applicato per validarne l’efficacia sul campo, con l’obiettivo a lungo termine di poterlo replicare in altri contesti in Veneto, in Italia e in Europa. Dalle prime simulazioni, si potranno recuperare 200 mila metri cubi d’acqua ogni anno.
“Aziende, cittadini e stakeholders mostrano una crescente attenzione e sensibilità verso la produzione e il consumo sostenibile di beni – aggiunge Mara Thiene, docente del dipartimento Tesaf dell’Università di Padova – e questa propensione può generare una disponibilità a pagare un premium price per prodotti/servizi più sostenibili, che servirà a quantificare il valore economico dei crediti blu. Tale dinamica, unitamente alla volontà di costruire strategie di sostenibilità che riducano gli impatti ambientali delle attività economiche, può motivare le industrie a sviluppare iniziative di efficientamento idrico dei processi produttivi, oppure a finanziare attività svolte da terzi per ridurre la propria impronta idrica”.
Life Svolta Blu si propone quindi di aumentare l’interesse e la consapevolezza di imprese e cittadini nei confronti dei temi legati alla gestione delle risorse idriche rendendo al contempo disponibili maggiori risorse finanziarie per realizzare azioni efficaci di risparmio e tutela dell’acqua, con l’obiettivo di proteggere le risorse idriche vicentine in un contesto caratterizzato da uno stress idrico medio-alto.