Rucco “grinch” boccia “babbo” Possamai: “Natale fiacco e Capodanno pagato da Trenitalia”
Nemmeno la bontà che si attribuisce un po’ a tutti per il Natale ha saputo contenere la querelle attorno alle gestione degli eventi organizzati per Vicenza proprio per questo speciale periodo dell’anno. Uno scambio vivace a più riprese ravvivato dai post social di vari esponenti dell’opposizione berica a puntare il dito anche contro gli addobbi e le luminarie, oltre che contro il maxi evento di Capodanno dove, al culmine della festa, salirà sul palco appositamente allestito in Viale Roma, il cantautore romano Max Gazzè.
Il tema non è criticare per il gusto di farlo – spiega l’ex sindaco Francesco Rucco – ma constatare nei fatti un Natale assolutamente sottotono, con molti meno decori e bancarelle sbagliate sia per collocazione che per qualità: un danno alla città e un mancato aiuto ai nostri commercianti. Per il 31 poi non biasimo la scelta di spostarsi a Campo Marzio, cosa peraltro necessaria visto le restrizioni imposte dalla Questura, ma il fatto di aver speso oltre 120mila euro quando con risorse simili si poteva magari pensare a qualche iniziativa nei confronti di chi versa in condizioni di necessità, onestamente mi disturba: in epoca pre covid, con molto meno, abbiamo riempito le piazze e ottenuto comunque grandi apprezzamenti”.
Ma se il punto di vista si discosta e non poco da quello della compagine del Sindaco Giacomo Possamai, convinta della bontà di un’operazione ambiziosa ed in linea con altri futuri progetti di prestigio per la città, è proprio sulla provenienza della sponsorizzazione della kermesse dell’ultimo giorno dell’anno che Rucco pungola più duro: “Ci stanno dicendo che i fondi che consentono la festa non pesano sulle casse comunali, ma vorrei sapere che ne pensano i compagni del Sindaco sapendo che il contributore principale è Trenitalia. Pecunia non olet, dicevano i latini: per me una scelta quantomeno poco azzeccata sulla quale avremo certo modo di ritornare”.
Accuse che hanno sorpreso e non poco la compagine amministrativa che per bocca di uno dei principali fautori di tutto il pacchetto natale in città, respinge le accuse: “Forse non sarò un politico vero – ammette ironizzando l’assessore allo sport ed ai grandi eventi Leone Zilio – e per questo mi sfugge il perché di queste polemiche che da giorni si rincorrono. Al netto dei gusti personali, i decori ripercorrono quanto già visto negli anni scorsi, con un rinforzo significativo delle luminarie fuori dal centro: mancherà qualche banco in Corso Fogazzaro, ma quelli presenti piacciono e sono apprezzati. Così come lo è la mostra che abbiamo offerto gratuitamente ai nostri concittadini: lo testimoniano le 10mila presenza toccate oggi, di cui oltre 2mila paganti quindi parliamo di persone venute da fuori provincia. La spesa per Capodanno?
Interamente coperta dagli sponsor, non solo Trenitalia come si vuole maliziosamente far pensare, che hanno creduto nell’evento e grazie ai quali anche parte del costo delle luminarie è stato ammortizzato: se il tema è aiutare – conclude ancora Zilio, è evidente che se abbiamo evitato delle spese per eventi che hanno peraltro una dimensione sociale specie per chi non si può permettere una vacanza fuori città, significa che avremo dei fondi utili proprio per supportare i vicentini in difficoltà”.
Confcommercio: “Tutto sommato è andata, ora guardiamo con fiducia ai saldi”
E fuori dalle polemiche benchè in qualche modo tirati in ballo, i commercianti raccontano un Natale senza i numeri di un tempo, ma comunque soddisfacente: “Le premesse per questo Natale non erano certo delle migliori – spiega Nicola Piccolo, presidente della Confcommercio provinciale di Vicenza – come dimostra la fotografia scattata qualche settimana fa da un’indagine di Confcommercio Veneto e Unioncamere, secondo la quale l’inflazione e l’aumento del costo della vita erano percepiti come impattanti sulla spesa per l’85% dei vicentini. Nonostante questo, il settore ristorazione ha avuto buoni riscontri un po’ in tutta la provincia, mentre il commercio ha avuto un andamento più differenziato in base anche alla merceologia, al target e alle politiche commerciali dei vari negozi, con buoni riscontri soprattutto nel settore alimentare. Per il centro storico di Vicenza movimento ne abbiamo visto, ma soprattutto nel tardo pomeriggio e alla Vigilia. Ora però, in particolare per l’abbigliamento e calzature, si guarda già alla stagione dei saldi, che iniziano il 5 gennaio, con tre consumatori vicentini su quattro che, secondo la stessa indagine di Confcommercio Veneto, confermano di considerare le vendite di fine stagione un buon momento per fare acquisti, anche se è chiaro che per i negozi l’utilità è più quella di non tenere in magazzino capi destinati a deprezzarsi col tempo che di realizzare la giusta marginalità.