Salgono i casi di West Nile in Veneto: 15 morti. 26 casi nel vicentino
Salgono a 283 i casi di West Nile confermati in Veneto (erano 227 una settimana fa), con 26 a Vicenza, dei quali 8 sono di tipo neuro-invasivo e 18 con il solo sintomo della febbre.
I dati, che posizionano il vicentino al terzo posto in regione dopo Padova e Treviso, che contano rispettivamente 135 e 59 contagi, sono contenuti nel Bollettino numero 8 di Sorveglianza delle Arbovirosi per il 2022, emesso oggi dalla Direzione Regionale Prevenzione. Il report indica anche 15 decessi in Veneto in persone dell’età media di 83 anni, per l’80% maschi e sono inoltre 28 i casi confermati nei donatori di sangue che vengono testati prima della donazione.
La febbre West Nile è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese. La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%).
Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.
Altri virus
Il bollettino contiene anche i conteggi di altre virosi in Veneto: la febbre Dengue fa registrare 17 casi (uno in più), tutti provenienti da Paesi esteri (Brasile, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka Thailandia e Togo). Il Toscana Virus conferma i 3 casi precedenti, tutti segnalati dalla provincia di Padova. Nessun caso, infine, di Chikungunya, Zika e Usutu.
Dengue, 4 casi a Vicenza
Su 17 casi di Dengue registrati in Veneto, 4 sono nella provincia di Vicenza. La febbre Dengue è un’arbovirosi causata da uno dei virus dengue trasmesso all’uomo dalla puntura di zanzare infette del genere Aedes, soprattutto A. aegypti, che pungono prevalentemente di giorno. I virus della febbre Dengue appartengono alla famiglia delle Flaviviridae, endemici nella maggior parte dei paesi tropicali. L’esordio è acuto, caratterizzato da febbre per 3-5 gg, cefalea intensa, mialgia, artralgia, dolori retro-orbitali, disturbi gastrointestinali e rash generalizzato a carattere maculo papulare che compare generalmente alla risoluzione della febbre.
In ogni momento della fase febbrile sono possibili fenomeni emorragici minori (petecchie, epistassi, gengivorragie), mentre emorragie importanti possono manifestarsi in concomitanza di patologie sottostanti, con gravi disturbi della coagulazione (Febbre Emorragica Dengue – FED). Comune è la presenza di un quadro di linfadenopatia.TBE delle zecche, 8 casi a Vicenza
Su un totale di 8 casi in provincia di Vicenza, 2 sono confermati Tbe encefalite e 6 Tbe con infezione. L’infezione da virus TBE è generalmente trasmessa dal morso di zecca. La diffusione del virus TBE è endemica in molti Paesi dell’Europa centro-orientale e settentrionale, Italia compresa. Esistono tre sottotipi di virus della TBE: europeo, siberiano e dell’Estremo Oriente. Le zecche svolgono sia il ruolo di vettore sia quello di serbatoio del virus. Le specie di zecche più frequentemente coinvolte sono Ixodes ricinus (virus di sottotipo europeo) e Ixodes persulcatus virus di sottotipi siberiano e orientale), che parassitano roditori, cervidi, ovini, bovini, caprini e uccelli.
Tuttavia anche le zecche del cane del genere Dermacentor possono trasmettere l’infezione.L’infezione umana decorre in maniera paucisintomatica nei due terzi dei casi. Nei rimanenti casi, dopo un periodo d’incubazione di 3-28 giorni si ha una fase della durata di 2-10 giorni caratterizzata da sintomi simil-influenzali come febbre alta, cefalea, mal di gola, astenia, mialgie e artralgie. Nel 20-30% dei casi, dopo un intervallo libero di 1-33 giorni (7 in media), si manifesta una meningo-encefalite. L’infezione da sottotipo europeo si complica con sequele neurologiche a lungo termine fino al 30% dei casi e morte nell’1-2% dei casi. Il decorso è più mite in età pediatrica- giovanile e diventa via via più severo al progredire dell’età.Raccomandazioni per la prevenzione
La Regione Veneto informa che i cittadini possono proteggersi dalle punture di zanzara rispettando alcuni accorgimenti: il controllo attivo del vettore in aree private (impiego di formulati insetticidi idonei all’uso domestico o in campo civile, rimozione dei siti dove possono riprodursi le zanzare); l’adozione di misure individuali di protezione di seguito riportate: all’aperto, utilizzare repellenti cutanei per uso topico registrati come biocidi o come presidi medico chirurgici, attenendosi alle norme indicate sui foglietti illustrativi, ponendo particolare attenzione al loro impiego su bambini, donne in gravidanza e in allattamento; all’aperto, indossare indumenti di colore chiaro che coprano il corpo il più possibile (ad es. camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghe e calze); in assenza di impianto di condizionamento d’aria, utilizzare zanzariere ai letti, alle finestre e alle porte d’ingresso avendo cura di controllare che queste siano integre e ben chiuse; nel solo caso di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi.