Si fa spillare 12 mila dal conto in banca. Attenzione alle truffe on line: “esca” un sms
Truffe sempre più alta frequenza nel Vicentino e ad alta “infedeltà”. I carabinieri della tenenza di Dueville si sono trovati nuovamente di fronte a un raggiro che sfrutta la tecnologia digitale e insieme l’ingenuità degli utenti, “accompagnati” da finti assistenti di sicurezza di istituti bancari che anzichè guidare i titolari di un contro corrente fanno piazza pulita dei risparmi del malcapitato di turno.
Massima attenzione all’esca privilegiata che si riscontra in più casi: un sms farlocco che riporta nel mittente il nome – rassicurante – di un istituto bancario o sigle affini, per poi procedere in un labirinto di telefonate e codici da far venire il mal di testa, dopo essersi affidati a un interlocutore sconosciuto ma abile a persuadere. Con il risultato finale che, in pochi minuti, il malvivente telematico riesce accedere a dati sensibili come il pin di sicurezza e dilapidare gruzzoli anche importanti.
Ne sa suo malgrado qualcosa una ragazza di Sandrigo di 25 anni che, dopo essere caduta nella trappola on line tesa da un sedicente addetto alla sicurezza, poco più di un mese fa, a fine febbraio, si è recata in caserma per denunciare un ammanco da circa 12 mila euro. La giovane si è resa conto di essere stata vittima di un reato penale dopo una telefonata di avvertimento ricevuta stavolta da un vero operatore della sua banca. I carabinieri duevillesi dopo un mese di indagini sono riusciti a risalire al presunto “prestigiatore telematico“, un giovane originario della Sicilia, ma si tratta solo del primo passo per sperare di ottenere la restituzione dell’ingente maltolto.
L’autore di una modalità di truffa già nota e che si sta diffondendo senza freni anche qui nel Vicentino – episodi analoghi nel 2021 si registrano per esempio a Montecchio Precalcino e Malo -, è stato raggiunto dalla notifica di denuncia per violazione dell’art.640 del Codice Penale (appunto in materia di truffe), con fascicolo in carico alla Procura di Vicenza. Si tratta di J.A., cittadino italiano di 26 anni nato in Sicilia ma residente a Potenza. Dopo aver gettato l’esca con un sms costruito ad arte, attraverso un numero registrato come “Gruppo Ips”, il malintenzionato ha ottenuto codice titolare, pin e numero di cellulare dall’ignara ragazza sandricense, che aveva cliccato su un link contenuto nel messaggio.
Subito dopo, circostanza che l’ha fatta cadere definitivamente nel tranello, la donna ha ricevuto una chiamata al cellulare da una voce maschile che la invitava ad avviare una procedura urgente per bloccare il conto e salvaguardare i suoi risparmi da un possibile attacco di un hacker. In seguito il servizio di sicurezza della sua – vera – banca dalla filiale di fiducia di Sandrigo ha comunicato degli accessi sospetti via sms, ma la 25enne oramai “impigliata” nella rete ha fornito i codici di sblocco all’operatore, che per interposta persona ha quindi creato un nuovo profilo con password proprie grazie alle quali ha potuto agire indisturbato, svuotando il conto. Una volta ricevuto i dati bancari il finto addetto alla sicurezza aveva sottratto, approfittando della buona fede altrui, i 12 mila euro effettuando quattro ricariche ed un bonifico a suo favore.