Scintille tra maggioranza e opposizione sulla convocazione del consiglio comunale
Si fa sempre più aspro lo scontro politico a Vicenza, dopo il recente rimpasto di Giunta voluto dal sindaco Francesco Rucco e la conseguente fuoriuscita dalla maggioranza del gruppo di Fratelli d’Italia. L’opposizione attacca il centrodestra, in vista del Consiglio comunale che dovrà votare il bilancio cittadino. Seduta cruciale, con una maggioranza che sta perdendo i pezzi e che rischia seriamente di collassare del tutto.
La scintilla che ha fatto scoppiare il caso è l’atto ufficiale che ha chiamato a riunirsi il Consiglio in prima convocazione l’11 luglio e in seconda il 12. La minoranza accusa l’amministrazione Rucco di voler in questo modo puntare su una seconda seduta che abbasserebbe il quorum per le votazioni, evitando così il rischio di non avere i numeri sufficienti per approvare il bilancio.
“Una amministrazione comunale in cui si ricorre a cavilli per fare approvare un provvedimento importante è una amministrazione che certifica da sola il proprio fallimento”, dichiarano in una nota i capigruppo Ciro Asproso (Coalizione Civica), Raffaele Colombara (Quartieri al Centro), Isabella Sala (PD), Giovanni Selmo (Da Adesso in poi) e Ennio Tosetto (Vinova).
“Non esistono precedenti della riconvocazione in seconda seduta con quorum diverso, ne’ in questa amministrazione ne’ nella precedente. Non si possono tirar fuori dal cappello cavilli da azzeccagarbugli per salvare una maggioranza che non c’è. Il Presidente del Consiglio si sta comportando in modo molto grave lavandosene le mani e lasciando in mano ai tecnici una questione tutta politica”.
“O esiste una maggioranza per governare la città che fino a prova contraria è di 17 consiglieri (sindaco compreso)”, prosegue la nota, “o non c’è e i cittadini hanno diritto di vedere l’amministrazione dare le dimissioni per andare a elezioni e pretendere una maggioranza stabile”.
“Molto rumore per nulla”, rispondono i capigruppo del centrodestra Gioia Baggio (Rucco Sindaco), Andrea Pellizzari (Lega) e Roberto Cattaneo (Forza Italia), che scommettono sulla tenuta della maggioranza, assicurano che i numeri si troveranno e parlano di “ridicolo processo alle intenzioni” da parte di un’opposizione “balcanizzata e orfana di leadership credibile”.
“Viene semmai da chiedersi”, concludono i rappresentanti del centrodestra, “lo strano motivo per cui questi sedicenti professionisti della civica amministrazione non abbiano provveduto in ben dieci anni di governo, a sanare l’evidente anomalia e colmare il vuoto normativo di un regolamento che disciplina la “prima convocazione” salvo perdere di vista la seconda, che è comunque prevista dal testo unico degli enti locali”.
Andrea Fasulo