Sciopero indetto dalle sigle Cgil e Uil, al corteo di Vicenza manifestano in 2 mila
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Secondo le stime rese disponibili della Cgil sarebbero mezzo milione i lavoratori attivi e i pensionati scesi stamattina nelle strade e nelle piazze delle città capoluogo di tutta Italia per lo sciopero nazionale – non unitario – indetto nei giorni scorsi. Non ha aderito, infatti, la sigla Cisl.
Sul totale, stimati in circa 2.000 i manifestanti al ritrovo organizzato a Vicenza. Delle rappresentanze di diverse realtà produttive che hanno accolto l’appello a scendere negli spazi pubblici allo scopo opporsi alla manovra economica del Governo Meloni, sfilando in corteo centro storico con striscioni e slogan.
A Vicenza il comizio in piazza Matteotti è stato aperto dal segretario generale della Cgil di Vicenza, Giancarlo Puggioni e chiuso dal segretario della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile. Tra gli intervenuti i rappresentanti di diverse categorie di Uil e Cgil. La manifestazione vicentina aveva preso il via in viale Roma per proseguire per viale Venezia, viale Risorgimento, viale Margherita, viale Giuriolo e si è conclusa in piazza Matteotti. “Alte le adesioni – si legge nel comunicato di Cgil Vicenza – nelle fabbriche vicentine allo sciopero generale proclamato a livello nazionale per 8 ore per cambiare la manovra di bilancio, aumentare i salari, finanziare la sanità, l’istruzione, i servizi pubblici e investire nelle politiche industriali“.
Nella manifestazione erano presenti anche un gruppo di lavoratori della Meneghetti di Rosà, l’azienda che ha dichiarato 60 esuberi e che vorrebbe licenziare 40 lavoratori. La trattativa al tavolo di crisi in Regione del Veneto si era arenata una settimana fa. “Ora – come ha reso noto il sindacalista Fiom Cgil Marco Distefano – l’assessore al lavoro della Giunta regionale ha convocato nuovamente i rappresentanti dei lavoratori il 3 dicembre a Venezia”.