Se ne va un altro discendente della dinastia del tessile: è morto Paolo Marzotto
Si è spento ieri quasi alla soglia dei 90 anni di età Paolo Marzotto, ultimo figlio maschio del conte Gaetano, imprenditore della dinastia del tessile e grande culture di musica e del mondo dei motori, rivestendo più incarichi in questi ambiti che lo appassionavano. Di lui si ricorderà anche l’impegno da mecenate e come promotore di iniziative benefiche, l’ultima ancora in corso a favore delle case di riposo per conto dell’Aci. In lutto la città dei suoi natali, Valdagno, quella in cui ha a lungo vissuto, Vicenza, e il mondo dell’imprenditoria italiana.
Con i fratelli Umberto, Pietro, Vittorio, Italia, Giannino e Laura – solo quest’ultima è ancora in vita – ha portato avanti gli affari di famiglia, lasciando addolorate le due figlie e la compagna di seconde nozze, Carolina. La prima moglie Florence, madre di due donne, era scomparsa nel 2012. Negli ultimi anni aveva lasciato il mondo della moda, per dedicarsi a produzioni di vino, progetto a cui si era dedicato con abnegazione e trasporto genuini. Fu anche pilota in gioventù, raccogliendo molte soddisfazioni nell’automobilismo. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 9 settembre.
E’ stato sempre un pilastro della Fondazione Marzotto, di cui la figlia Veronica è attualmente presidente, distintivo solidale della famiglia. Il conte Paolo Marzotto oltre al lavoro negli stabilimenti dell’azienda condivideva con i fratelli proprio la passione per le corse automobilistiche, dando sfoggio dei propri riflessi e abilità anche nelle sfide in famiglia.
Qualcuno della stampa sportiva li chiamava i “conti volanti” all’epoca, alla guida di Ferrari fiammanti, in virtù anche di un rapporto d’amicizia consolidato con Enzo Ferrari e il “Cavallino rampante”. Si aggiudicò comunque più edizioni di gare su pista come i giri di Calabria e di Sicilia, la Coppa delle Dolomiti, partecipando alle classiche e a kermesse su circuiti internazionali come la 24 ore di Le Mans e la Mille Miglia, dove la vittoria finale gli sfuggì per un soffio nel 1955, a causa dello scoppio di un pneumatico.
Quinto dei sette figli di Gaetano junior, risiedeva principalmente a Vicenza da alcuni decenni ma da sempre amava girare il mondo, sin dai tempi in cui per l’azienda tessile Marzotto si occupava di relazioni esterne e internazionalizzazione. Proprio nella sua dimora nei pressi di Monte Berico, è spirato nel pomeriggio di martedì 25 maggio, assistito dalle due figlie e dai nipoti. Tutti uniti in un affettuoso e caldo abbraccio nel momento del trapasso del conte Paolo, celebrando l’imprenditore, il mecenate dell’arte ma prima di tutto, per loro, l’uomo, il padre e il nonno premuroso.