Serie C: il L.R. Vicenza batte tre colpi e affonda l’Albinoleffe. Top&Flop biancorossi
Un L.R. Vicenza cinico e determinato non lascia scampo ad un impaurito Albinoleffe nella 23esima giornata del girone A di serie C. Il secco 3-0 inflitto ai bergamaschi non cambia la classifica ma lancia un messaggio importante dopo le due sconfitte di fila ottenute a Lecco, settimana scorsa, oltre a quella di Chiavari in coppa Italia. Il trio di testa, formato da Pordenone (43 punti), FeralpiSalò (42) e Vicenza (41) continua nel testa a testa che sembra aver tagliato fuori tutte le altre compagini per la vittoria finale. Francesco Modesto ha ricevuto molte indicazioni dalla sfida con i blucelesti a partire dall’approccio alla gara, determinazione e grinta hanno permesso ai biancorossi di chiudere tutti gli spazi, le linee hanno lavorato bene sacrificandosi in fase di non possesso palla e riuscendo a coinvolgere sempre tanti giocatori in fase offensiva.
ANALISI- Gli oltre settemila spettatori presenti allo stadio Menti alla fine si sono divertiti non solo per il rotondo risultato ma anche perché hanno potuto ammirare una squadra propositiva e in grado di creare gioco. Il mister decide di schierare tre punte posizionando Dalmonte e Rolfini alle spalle di Ferrari, questo ha permesso di risparmiare Stoppa facendolo subentrare nel secondo tempo con la possibilità di utilizzare forze fresche che in altre partite non erano disponibili perché tutte in campo. Inoltre Dalmonte è tornato nella sua posizione naturale pensando più alla fase offensiva che a quella difensiva. A centrocampo il ritorno dal primo minuto di Ronaldo si è visto eccome, tante giocate di classe e una personalità da fare invidia all’intera categoria. A rendere in realtà è tutta la linea mediana, Greco e Valietti sugli esterni spingono bene, Cavion al centro copre le spalle a Ronaldo disputando la prima buona partita da inizio campionato. Linea difensiva sugli scudi, un Ierardi immenso oltre a non far passare nulla trova anche il terzo gol stagionale mentre Bellich al centro e Sandon a sinistra fanno un buon lavoro, Manconi e Cocco (17 gol in due) hanno faticato a trovare spazio, solo il numero dieci bergamasco è riuscito in due occasioni ad andare al tiro però senza fortuna. A due mesi esatti dalla fine del campionato è tempo di dare una frustata decisiva cercando di mettere alle spalle le due formazioni rivali, tra febbraio e marzo potrebbe succedere di tutto ed è bene farsi trovare pronti.
TOP&FLOP- In una domenica che potrebbe essere definita perfetta è impossibile annotare flop, anche se l’ammonizione rimediata da Ferrari a due minuti dalla fine in modo ingenuo potrebbe vanificare il buon lavoro fatto in campo; in queste situazioni “el loco” deve sicuramente migliorare. Tra i top di giornata c’è Ronaldo voto 7: torna a vestire i panni del metronomo di centrocampo e lo fa in maniera egregia. Freddi Greco voto 6,5: soffre ad inizio gara ed è costretto spesso ad aiutare Sandon ma cresce col passare dei minuti e mette sulla testa di Ierardi un corner preciso e potente. Marco Bellich voto 6,5: schierato a centro difesa gioca una buona partita e non fa pesare l’assenza di Pasini. Tjaš Begić voto 7: sostituisce Valietti ma da quarto di centrocampo non rende, Modesto decide di cambiare la posizione con Dalmonte diventando così una spina sul fianco dei propri avversari, la ciliegina sulla torta è l’eurogol sotto l’incrocio a cinque minuti dal termine. Michele Cavion voto 6,5: finalmente ritrovato, gioca una partita tutta di sostanza, copre le spalle a Ronaldo e crea spazi per far ripartire la manovra. Alex Rolfini voto 6,5: torna al gol e che gol. Si danna l’anima per tutta la partita e ne esce una buona prestazione. Mario Ierardi voto 8: assolutamente il migliore in campo, un muro in difesa e più volte pericoloso sulla trequarti avversaria; il terzo gol stagionale arriva con un siluro di testa che si infila sotto la traversa. Sufficienza piena per tutti gli altri e un bel 7 se lo merita anche Francesco Modesto capace di toccare le corde giuste creando il giusto approccio alla partita.