Serie C: un Vicenza inguardabile perde partita e dignità contro un modesto Legnago
Se contro il Fiorenzuola si pensava di aver toccato il fondo contro il Legnago si è cominciato a scavare il terreno dove potrebbe essere seppellito definitivamente il progetto sportivo 23/24. Il. L.R. Vicenza offre un’altra prestazione priva di ogni sentimento dove anche la dignità ha fatto capolino: è mancata la voglia di giocare, la grinta per lottare e la determinazione per vincere. Inutile guardare la classifica o fare qualsiasi conteggio per capire se i biancorossi possono rientrare in corsa e in quanto tempo, la verità è che con queste prestazioni non si va da nessuna parte dando la possibilità a qualsiasi avversario di portare a casa facilmente i tre punti. Mister Diana rimane (per ora) in sella ma ci sarà da capire se sarà in grado di analizzare il problema e risolverlo in tempi brevi, i giocatori sembrano non rispondere sul campo alle dichiarazioni che lo stesso tecnico pronuncia in fase di pre partita; inoltre la mentalità non è da squadra di vertice ma da chi gioca con il terrore di perdere, ma questo in genere lo fa chi non ha valori tecnici importanti e lotta per non retrocedere. Altra questione riguarda la dirigenza che non ha mai preso posizione con il proprio tecnico ne lo ha mai messo in discussione lasciandolo in un limbo pericoloso e completamente da solo. Dunque i problemi da risolvere sembrano essere molti, troppi, e il tempo per metterli a posto probabilmente è già scaduto; il campionato si avvia al giro di boa e il Lane più che una corazzata oggi sembra un gattino impaurito, tutto rimandato al prossimo campionato? L’unica cosa certa è che nel prossimo turno in programma sabato 25 novembre la vittoria è fondamentale, al Menti arriva la Pro Sesto; fischio d’inizio alle 20:45.
ANALISI- Quattordici giornate sul calendario e già quattro sconfitte, altrettanti pareggi e solo sei vittorie. Numeri impietosi viste le premesse di questo campionato, la dirigenza ha sbandierato senza mezzi termini l’obbiettivo promozione diretta con una rosa ampiamente superiore (sulla carta) a tutte le altre; purtroppo oggi il L.R. Vicenza non è altro che una nave alla deriva senza una guida in grado di raddrizzare la rotta. Quello di Legnago è solo l’ultimo dei tanti campanelli d’allarme che hanno suonato in questi mesi ma tutto è sempre stato preso sottogamba. Parlare del match con i veronesi, solo due punti nelle cinque gare precedenti, è inutile: in campo si è visto il nulla assoluto e da questo match devono uscire nomi e cognomi dei responsabili salvo poi aver le idee chiare per aggiustare la situazione. Nella gara disputata allo stadio Sandrini, Diana, ha proposto ancora una volta una formazione con diversi innesti; De Col è tornato a giocare da quinto di centrocampo (disastroso), Costa ha offerto la peggior prestazione del campionato macchiata da un’espulsione ingenua, Sandon dopo essersi fatto saltare come un birillo ha causato il rigore decisivo, Confente ha commesso tanti errori e concesso un gol (annullato) con una uscita a vuoto mentre l’attacco continua a latitare: non pervenuto. Note positive? Nessuna, il Lane o svolta ora o rischia di essere impallinato da chiunque.
TOP&FLOP- Sedici giocatori in campo con un unico voto in pagella: 4, lo stesso vale per Aimo Diana ancora incapace di dare una identità ai suoi ragazzi. E’ davvero preoccupante assistere, dopo quattro mesi di lavoro, ad uno spettacolo osceno come quello visto a Legnago e pensare ad una svolta è davvero difficile, ma bisogna farlo. Arrendersi ora non serve a nulla, i tanti giocatori con esperienza in rosa devono caricarsi le responsabilità in spalla e correre perché Vicenza e i suoi tifosi meritano un po di gratitudine: è il momento di ricambiarla, o adesso o mai più!