Sicurezza sul lavoro, nel vicentino carenza di controllori. Appello Cisl ai parlamentari berici
La carenza di personale è oggi un ritornello ricorrente in quasi tutti i settori professionali, ma quando si parla mancanza di addetti ai controlli per la sicurezza nei luoghi di lavoro, la musica che si fa inquietante: i gravi fatti di Firenze hanno riportato in tutta Italia l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e anche Cisl Vicenza lancia una mobilitazione, nel giorno in cui le altre due sifgle confederali – Cgil e Uil – scendono in piazza con un sit-in davanti alla Prefettura.
“Innanzitutto – spiega Raffaele Consiglio, Segretario Generale provinciale di Cisl Vicenza – siamo vicini ai lavoratori vicentini che oggi scioperano per la sicurezza. Allo stesso tempo però, su questo tema, abbiamo scelto di mobilitarci in una maniera alternativa e secondo noi più efficace, coerentemente con quella che è da sempre la nostra visione e il nostro modo di fare: abbiamo voluto analizzare la situazione nel nostro territorio provinciale a partire dai numeri. E i numeri ci dicono che oggi in provincia di Vicenza vi è un gravissimo deficit di personale in tutti gli enti preposti ai controlli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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I numeri
All’Ispettorato del Lavoro di Vicenza, spiega la Cisl berica, risultano attualmente 6 ispettori operativi: meno di un quinto rispetto al fabbisogno. Non va molto meglio in Inail, che in dieci anni in Veneto è passata da circa 40 ispettori a soli 13, di cui appena 3 per tutta la provincia di Vicenza. E non va certamente meglio in Inps: in tutta la regione nel 2016 gli ispettori erano 86, mentre oggi sono solo 28, e anche in questo caso quelli assegnati alla provincia berica sono solo 3, di cui uno prossimo alla pensione.
Molto grave è anche la carenza di organico negli Spisal provinciali. Lo Spisal dell’Ulss 8 Berica ha una dotazione teorica di 11 tecnici della prevenzione, ma alcuni sono a tempo parziale o temporaneamente non in servizio per motivi personali o per altri incarichi, determinando così una carenza significativa: utilizzando il concetto di Full Time Equivalent (FTE), i tecnici impiegati a tempo pieno sarebbero solo 5. Nell’Ulss 7 Pedemontana, invece, risultano attualmente in servizio 1 solo medico (su 4 previsti) e 9 tecnici su 12.
“È una situazione trasversale a tutti i soggetti che nel territorio vicentino hanno competenza in materia di sicurezza sul lavoro e proprio il fatto che si tratti di un problema così generale lo rende estremamente grave e pericoloso per i lavoratori – sottolinea Consiglio -. Per questo chiederemo formalmente a tutti i parlamentari vicentini, con una lettera, di farsi carico della questione, assumersi la responsabilità del tema di fronte ai lavoratori vicentini e adoperarsi per risolverlo”.
A questa carenza, sempre nel territorio vicentino, si aggiunge anche il grave deficit di medici del lavoro. E ancora, Cisl Vicenza esprime preoccupazione anche per la diffusione di enti non riconosciuti che si propongono alle aziende per l’attività di formazione, in un contesto che vede l’assenza di controlli sulla qualità della formazione impartita e talvolta sul suo stesso svolgimento. Inoltre, vi è anche il tema della comprensione linguistica: “Ci sono lavoratori che non comprendono la segnaletica sui pericoli in azienda e che magari svolgono sì i corsi sulla sicurezza, ma senza essere nelle condizioni di comprenderli”.
La richiesta ai parlamentari è duplice: da una parte intervenire sui criteri di assegnazione delle risorse di personale affinché vengano ricostituiti degli organici idonei a garantire la necessaria azione di sorveglianza del territorio vicentino, dall’altra sensibilizzarli sulla necessità di alcuni correttivi rispetto alle normative attualmente in vigore.