Sopralluogo tecnico sullo scenario della morte del 16enne precipitato dal 7° piano
Vigili del fuoco e Carabinieri si sono dati appuntamento sabato mattina per un’accurata perizia tecnica in via Adenauer, zona Mercato Nuovo/San Giuseppe, nella palazzina popolare divenuta scenario in cui ha perso la vita un adolescente di Vicenza, precipitato martedì sera della scorsa settimana dal settimo piano in circostanze da chiarire. Il nome del giovane studente liceale rimane sotto riserbo, in ragione della minore età – aveva solo 16 anni – e per l’ipotesi che la morte del ragazzo sia dovuta a un gesto volontario estremo.
Si tratta della pista “principale”, se così si può definire, da cui erano partiti gli investigatori dell’Arma del comando provinciale berico all’indomani della disgrazia. Ma non l’unica, come si era tenuto a precisare esplicitamente dai vertici, affidando al vaglio delle indagini e alla Procura di Vicenza successivi accertamenti atti anche ad escludere eventuali “seconde ipotesi” – in tal caso quella di un evento accidentale – come spesso vengono definite nel gergo. Anche di natura tecnica come avvenuto l’altro ieri.
Le certezze note risiedono al momento nel fatto che il 16enne sia caduto dalla finestra del bagno di un alloggio del 7° piano, di proprietà di un parente. In quei momenti, intorno alle 20.45 di martedì 21 marzo scorso, nell’appartamento di via Adenauer si stava festeggiando il compleanno della nonna della vittima. Nessuno, all’interno, si sarebbe accorto del “volo” di 25 metri che ha causato la morte immediata del giovane studente una volta impattato al suolo, mentre dall’esterno subito è partita una segnalazione al 118 attivando così i soccorsi, purtroppo inutili.
Tutto il resto andrà spiegato, sulla scorta delle testimonianze già acquisite di genitori e altri parenti, dei testimoni che si trovavano all’esterno dell’edificio, delle analisi sui dispositivi personali del ragazzo (pc, tablet e smartphone) e, infine, della perizia di sabato mattina, quando gli operatori dei vigili del fuoco hanno utilizzato l’autoscala per un sopralluogo sulla parete esterna sotto gli occhi degli investigatori del nucleo speciale dei Carabinieri. Non si ha notizia, ad oggi, di un messaggio di addio da parte del 16enne o altri “segnali” chiari che possano ricondurre con cognizione di causa maggiore ad un atto volontario.
In ogni caso, l’ipotesi dell’induzione al suicidio rimane sotto la lente d’ingrandimento di chi sta indagando sulla vicenda, in attesa dell’autopsia che sarà presumibilmente effettuata entro le prossime ore. Il riserbo dovuto agli accertamenti in corso in queste ore sarà quindi con ogni probabilità sciolto al termine di queste necessarie procedure, prima di concedere il nulla osta per la sepoltura della salma. Va ricordato che la vittima viveva con i genitori in un diverso quartiere della città.