Spettacolando – Le Etiopiche: tra l’origine e il mito di Alessandro Magno
Lo scorso 5 marzo Mattia Cason ha portato sul palco del Teatro Astra di Vicenza lo spettacolo vincitore del primo premio Scenari, uno dei riconoscimenti più importanti del panorama nazionale.
“Le Etiopiche” non è una celebrazione delle prodezze del prode conquistatore né un concentrato di epica: è un deciso addentrarsi nell’anima di chi ha modificato le sorti e le mappe geografiche del mondo. Qui, Alessandro Magno è solo un spunto provare a comprendere come lo sguardo di chi guarda avanti, possa cambiare a seconda delle situazioni che si evolvono e degli occhi degli uomini intrisi di esse.
I grandi sanno fare questo: imparare dal presente e agire di conseguenza per disegnare un nuovo futuro.
E’ difficile raccontare le vibrazioni che trasmette uno spettacolo come questo. Spesso la storia che si racconta è tutto, e le emozioni sono filtrate dalla conoscenza, unico strumento per comprendere e amare: questa volta l’unica strada percorribile è stata quella dell’abbandono.
Cullati anche brutalmente in un viaggio danzato, con giochi di luce e videoarte, senza individuare un unico linguaggio, un’unica identità performante, semplicemente perché non c’è. Non esistono popoli, non esistono confini, non esiste un modo di comunicare egemone: siamo tutti persiani, greci, arabi e turchi. Se abbiamo potuto gridare “Ich bin berliner”, dovremmo poter salutare in aramaico un nostro fratello. Siamo tutti europei, adesso più che mai.
Paolo Tedeschi