Spettacolando – “Together to-get-there”, insieme per andare oltre: successo annunciato per TEDx Vicenza
TEDx Vicenza, è tornato a portarci nuove prospettive e nuova energia, finalmente in presenza. La sala congressi della Fiera ha registrato un bel sold out.
Da tempo accediamo alle informazione con facilità. Più complicato è selezionarle, ordinarle per pertinenza, sopravvivere nello slalom tra le fake news.
Un TedX è un programma di eventi locali ed auto organizzati che raccolgono persone per condividere un’esperienza simile a quella che si vivrebbe durante una conferenza. Si tratta di talk contenuti nei tempi e con un filo conduttore unitario.
Ostico è vincere le resistenze nell’accettare ciò che già sappiamo, nascosti dietro alibi granitici solo per non agire. La barriera che alberga nel nostro cervello è sempre la stessa: qual è l’utilità della conoscenza se ogni nostra singola azione altro non è che una goccia nel mare? In quale direzione andare, se tanto nulla cambierà?
Il motto del TEDx Vicenza era appunto questo: Together ( insieme), To-get-there, per andare là. Da soli non otteniamo nulla, insieme possiamo raggiungere obiettivi che ci sembrano lontani, affrontando ostacoli e superando limiti.
Il primo speaker ad aprire le danze è un brillante Antonio Deruda, che ha ricordato come Internet sia flusso di libertà ma celi il pericolo della creazione di nuovi muri (digitali), più pericolosi di quelli di mattoni (stile Berlino). Da qui l’importanza di avere reti nazionali per non essere troppo dipendenti dai noti colossi (tipo Google, ma non solo). Lo sappiamo, vero, che un Elon qualunque potrebbe decidere a propria discrezione di accendere o spegnere la luce della connessione per ragioni politiche, economiche, o solo perché si è alzato di cattivo umore? Oggi lo ha fatto per aiutare l’Ucraina in un conflitto bellico, ma domani?
Luigi de Vecchi ha ricordato invece che piantare quanti più alberi possibile è un modo concreto per combattere l’eccessiva presenza di anidride carbonica nell’aria, il più evidente pericolo per la sopravvivenza della specie umana. Questo è l’obiettivo che la fondazione Sylva da lui presieduta si prefigge di fare. La Francia ha intenzione di piantarne un miliardo entro il 2023. Il resto nel mondo cosa vuole fare? Noi, quanti alberi possiamo piantare?
Gianluca Lentini ha illustrato con semplicità il rapporto tra clima e vita dell’uomo, che nel tempo sì è invertito: ora siamo noi a determinarne gli andamenti, pur senza controllarli. Ci ha ricordato che non possiamo più far finta di non sapere perché i dati che dicono dove, quanto e con quale forza scende la pioggia beh, li abbiamo già. Conosciamo il trend degli ultimi secoli, il modo in cui sono cambiate le temperature: abbiamo prove certe dello scioglimento dei ghiacciai. Non si tratta di opinioni o congetture, ma di dati: gli scienziati non sono degli opinionisti, è il caso di ricordarlo? Purtroppo sì.
Ted X Vicenza è stato anche il talk Giulio Boccaletti, Mattia Crespi, Anna Cecilia Paez, Raffaella Panizzon, Fulvio Ricci, Serena Tabacchi, che ha accompagnato i presenti nel viaggio di mondo digitale che passa attraverso l’arte, l’architettura, la sicurezza dell’ambiente, tra sistemi gravitazionali e assistenti vocali.
Un percorso nella consapevolezza che il pianeta che abitiamo è attraversato da cavi lunghi milioni di chilometri dove scorre sempre più velocemente la vita digitale che viviamo ogni giorno. Una vita fatta di aria e di acqua, e purtroppo anche di malattia.
L’ultima speaker è stata Rachele Somaschini, affetta da fibrosi cistica dalla nascita (ottomila malati in Italia). Aveva dieci anni quando a scuola ha scoperto di non essere una bambina come le altre, con un’aspettativa di vita di vent’anni, forse. Ora è pilota di Rally e istruttrice di guida sicura e di anni ne ha ventotto: la ricerca ha fatto passi in avanti, ma non abbastanza.
Rachele non è venuta al talk per raccogliere le lacrime scese durante il suo racconto, ma per testimoniare il motto stampato nella sua testa e sulla sua macchina: “Sei tutti i limiti che superi”. Grazie di avercelo ricordato.
Paolo Tedeschi