Spettacoli sospesi da un anno: parte l’iniziativa “Facciamo luce sul teatro”
Il 23 febbraio 2021 ricorre un anno dal primo Dpcm che ha decretato la chiusura dei teatri italiani: è una data che non può passare sotto silenzio, un passaggio che ha segnato in modo indelebile la cesura tra un prima e un dopo nella vita di tutti, in particolare per chi si occupa di spettacolo dal vivo.
Dal punto di vista economico ed occupazionale sono state pesantissime le ricadute per tutto il settore teatrale, che ha perso nel 2020 il 70,71% degli ingressi rispetto al 2019, con una riduzione del 78,45% della spesa al botteghino, e quindi delle entrate, nonostante i primi due mesi dell’anno avessero registrato tendenze di crescita particolarmente positive, come riportano i dati dell’Osservatorio dello Spettacolo Siae; da precisare inoltre che il 2020 per lo spettacolo dal vivo è un anno assolutamente anomalo visto le giornate hanno registrato una diminuzione del 67% rispetto all’anno precedente.
È tempo di reagire e di dare dei segnali positivi, questo è il punto di vista del Teatro Comunale di Vicenza, ad un anno dalla prima chiusura delle sale. “Servono cure straordinarie per un momento di emergenza che persiste più del previsto, bisogna continuare a lavorare, perchè il pubblico tornerà, in sicurezza, più entusiasta ed esigente di prima” – dichiara il Presidente della Fondazione TCVI Enrico Hüllweck -. “Dobbiamo fare luce sui Teatri, perchè questi luoghi tornino ad essere presto ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori della vita di una comunità” riprende il Presidente, citando l’iniziativa dell’U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) a cui anche il Teatro Comunale di Vicenza ha aderito. “Abbiamo sempre pensato al Teatro come ad una casa, un luogo dove essere accolti. Con la chiusura dei Teatri abbiamo perso le chiavi per entrare in quella dimensione, e abbiamo percepito tutta l’importanza e il valore di quella perdita” – prosegue il Direttore Artistico del TCVI Giancarlo Marinelli -. ”Dobbiamo essere pronti a riaccogliere il pubblico, dopo la pandemia, con grande umiltà. Saper raccontare grandi storie, in maniera chiara e coinvolgente, per conquistare gli spettatori affezionati e i nuovi spettatori, perché i Teatri saranno pieni e a Teatro ci sarà anche chi non è mai venuto prima, ne sono sicuro”.
Lunedì 22 febbraio 2021 dalle 19.30 alle 21.30 il Teatro Comunale Città di Vicenza sarà illuminato e aperto, pronto ad accogliere le persone, aderendo all’iniziativa promossa dall’U.N.I.T.A., ad un anno dal primo provvedimento governativo anti-Covid che “come prima misura intimava la chiusura immediata dei teatri, per chiedere al nuovo governo e a tutta la cittadinanza che si torni immediatamente a parlare di teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi”.
L’iniziativa “Facciamo luce sul Teatro!” è aperta alla cittadinanza, per tornare, per una sera” ad incontrare quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico”.
Le persone potranno entrare al TCVI il 22 febbraio dalle 19.30 alle 21.30, accolti dallo staff del Comunale, in assoluta sicurezza a piccoli numeri, rispettando tutte le disposizioni anti-Covid (distanziamento, rilevamento della temperatura, sanificazione delle mani); in Sala Maggiore saranno proiettati i video con le interviste e i lavori degli artisti in residenza, realizzati durante i mesi di chiusura (Silvia Gribaudi, Chiara Frigo, Andrea Rampazzo, Francesca Foscarini e Collettivo Jennifer rosa), con le loro riflessioni sulla mancanza degli spettatori. Con la loro presenza fisica, i Cittadini potranno lasciare un messaggio di sostegno e vicinanza al Teatro (anche scritto, nel box in Foyer, ma anche via mail, lunedì 22 e martedì 23 febbraio, scrivendo a segreteria@tcvi.it).
Tra i tanti teatri del vicentino che hanno aderito alla manifestazione c’è anche il Teatro Civico di Schio. L’atmosfera all’apertura delle sue porte è ricca di emozioni, parole di incoraggiamento e tanti sorrisi che, anche se coperti dalle mascherine, traspaiono dagli occhi delle persone che fanno capolino dalla porta principale. Giovani, adulti e piccole famiglie anche mantenendo le distanze e a colpi di gomito si sono salutati con molta gioia. “Che bello vedere il teatro aperto”, “Quanto mi è mancato entrare in questo posto”, “Che bello rivedersi dopo tanto tempo”, “Speriamo di ripartire al più presto” sono le frasi più ricorrenti di una serata di ricongiungimento. Al centro dell’entrata è stato allestito un piccolo angolo con un registro dove gli amici del teatro della città scledense hanno potuto lasciare dei messaggi e dei pensieri.
“Quest’anno di chiusura è stato molto duro – ha raccontato la responsabile di Comunicazioni e progetti Stefania Dal Cucco – a noi piace riempire il teatro di persone con attività, laboratori e spettacoli. Al di là degli abbracci e della voglia di vedersi il teatro e l’arte sono fondamentali per la comunità. Dai giovani alle famiglie si vede che c’è bisogno del ritorno di una partecipazione culturale”.
Il Civico di Schio non è solamente un luogo d’arte ma sopratutto una forte comunità nella città di Schio: “Abbiamo riaperto brevemente nei mesi di settembre ed ottobre per delle visite guidate e dei recuperi di spettacoli – ha detto Stefania – abbiamo avuto una grande risposta dalla comunità, nessuno è rimasto a casa per paura di entrare in teatro. In termini di sicurezza abbiamo investito molto, se potessimo aprire domani noi saremmo pronti”.