Superbonus 110 per cento, Erika Baldin: “Tante piccole e medie imprese rischiano il fallimento”
Il superbonus del 110% nato con l’obiettivo di far ripartire l’economia per un settore duramente colpito durante la pandemia, quale l’edilizia, risulta ad oggi in una situazione alquanto complessa. Ad usufruirne sono stati in molti, purtroppo non tutti hanno rispettato i parametri inseriti nel decreto e a pagarne le conseguenze sono ora coloro che rimangono in attesa dei crediti calcolati in fase progettuale. L’Agenzia delle Entrate sta verificando, e lo farà fino al prossimo 31 dicembre, tutte le pratiche presentate e solo ad accertamento concluso saranno confermati gli sgravi fiscali. Il discorso cambia se nella fruizione del bonus si è ceduto il credito, in questo caso gli accertamenti posso avvenire entro l’ottavo anno successivo al benefit fiscale usufruito.
Proprio per questo motivo i principali istituti di credito hanno comunicato che non sottoscriveranno più contratti per la cessione del credito, in alcuni casi le banche hanno annullato pratiche già concordate e stipulate per il timore che i fondi a disposizioni non siano sufficienti a garantire la copertura totale. Una situazione che equivale ad un domino di dimensioni enormi, soprattuto per chi ha già preso impegni con imprese edili per l’avvio dei lavori.
Questo il commento della consigliera regionale Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), intervenuta oggi a Vicenza a Fornaci Rosse:«Lo stop alla cessione dei crediti corrispondente ai bonus edilizi sta creando enormi disagi in Veneto, dove tante piccole e medie imprese rischiano il fallimento: la Regione e il governo ascoltino il grido d’allarme lanciato dagli operatori e dalla Cgia di Mestre. Il Veneto è la regione che ha fatto più ricorso al Superbonus 110%, una misura che vale il +6,6% di Pil e 630 mila posti di lavoro. In Veneto abbiamo 27.749 interventi ammessi a detrazione per un valore complessivo di 3,8 miliardi di euro».
«La mia regione è quella che rischia di più per lo stop del mercato dei crediti, un problema che si poteva risolvere se solo Draghi ci avesse ascoltati. Le norme previste dal Decreto Aiuti non sono sufficienti: serve lo sblocco completo della cessione dei crediti», spiega Baldin, che ha depositato una mozione in Consiglio Regionale raccogliendo le richieste degli operatori del settore e delle associazioni di categoria, come Ance e Federcasa.