Torna a crescere l’export delle aziende vicentine. A fare da freno è il settore moda
Dopo un anno di piena crisi che ha segnato drasticamente il 2020, le aziende vicentine vedono nuova luce e i dati prodotti dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza lasciano ben sperare per il futuro. Dunque crisi alle spalle? Non proprio perché osservando i numeri della relazione si nota che alcuni settori non hanno ancora superato del tutto il periodo buio.
Il rapporto, che analizza i primi nove mesi del 2021, parla di un netto recupero rispetto alle perdite registrate nel 2020, causate dall’emergenza sanitaria. Da gennaio a settembre emerge che le aziende manifatturiere hanno esportato merci per un valore di 14.582 milioni di euro. Il confronto, evitando appunto lo scorso anno, va dunque fatto con il 2019 e il segno positivo è dll’8 per cento per quanto riguarda l’export vicentino. Non male visto che a livello regionale le esportazioni si fermano al più 5,9 per cento.
Anche le micro e piccole imprese del manifatturiero, seppur in misura più contenuta, registrano una crescita pari al + 5,2 per cento sempre in relazione al periodo pre pandemia. Un brusco calo, invece, arriva da uno dei settori che per molti anni ha trainato l’economia vicentina, la moda. Prodotti tessili e articoli di abbigliamento hanno subito una contrazione , -6,4 per cento per abbigliamento e, addirittura, – 13,7 per cento per i prodotti tessili. Tornano a segnare positivo i prodotti in pelle che recuperano i livelli pre-crisi con esportazioni pari a + 2,7 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2019, questo dato assume un importante rilevanza se si considera che a livello regionale si è registrato – 2,5 per cento. Rispetto al 2020 però il settore registra un rimbalzo positivo, pur senza toccare i numeri del 2019, con un apprezzabile trend positivo del +7,2% degli Articoli di Abbigliamento e +17,2% dei Prodotti Tessili.
Al netto del settore Moda, le esportazioni dei comparti a maggior concentrazione di
MPI crescono comunque del 13,7% rispetto al periodo pre pandemia. Ad essere apprezzati sono in particolare i prodotti alimentari vicentini che segnano un incremento delle esportazioni pari a +15,4% rispetto al 2019. In generale, poi, nei primi nove mesi del 2021 le maggiori crescite si osservano per le esportazioni di Computer e prodotti di elettronica e ottica (+39,2% rispetto a gennaio-settembre 2019), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+24,7%), Apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico (+24,1%), Legno e prodotti in legno e sughero (+23,7) e Prodotti chimici (+21,0%).
Quanto ai principali mercati di destinazione, i recuperi più consistenti dei livelli pre
pandemia si osservano in Russia dove le esportazioni vicentine crescono del 18,9%
rispetto a gennaio-settembre 2019, in Polonia (+17,5%), in Austria (+16,2%), in Svizzera
(+15,7%), in Belgio (+15,4%) e in Germania (+14,8%). Livelli più bassi rispetto ai primi
nove mesi del 2019 invece registrano per le esportazioni verso Repubblica Ceca che
segnano un calo del 7,0%, Regno Unito (-4,9%), Spagna (-1,5%) e Romania (-0,6%).
L’analisi prende anche in considerazione la problematica dei prezzi delle materie
prime, una variante che ha influito, e influisce, non poco anche sull’attività delle
imprese artigiane. Nonostante l’escalation dei prezzi alla produzione, che mediamente
nel settore manifatturiero sono cresciuti del 3,1% nei primi nove mesi del 2021, le
esportazioni manifatturiere vicentine mostrano comunque una ripresa registrando una
crescita in volumi pari a +4,4% rispetto a gennaio-settembre 2019.
Restano comunque alcuni settori maggiormente colpiti dall’aumento dei prezzi delle
materie prime come i Prodotti della metallurgia con un indice dei prezzi alla
produzione cresciuti del 20,0% rispetto ai primi nove mesi del 2019; i Prodotti delle
altre industrie manifatturiere costituito dal 91,6% dal settore orafo (+6,7% dell’indice
dei prezzi) e Computer e prodotti di elettronica e ottica con un aumento dell’indice dei
prezzi del 6,2% rispetto a gennaio-settembre 2019.
“Le imprese artigiane confermano la loro vocazione alle esportazioni mantenendo
Vicenza terza provincia italiana per l’export. Il 2021 è stato segnato da una ripresa
vivace segno che le aziende durante lo stop del 2020 hanno impegnato tempo e risorse
a programmare il dopo pandemia. Purtroppo però non siamo ancora fuori dell’emergenza sanitaria e le novità sui contagi di questi giorni vanno monitorate con attenzione – commenta il presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion-. Il
nostro impegno, come Associazione, rimane quello di accompagnare le imprese a
cogliere le opportunità che si presentano: dagli incentivi al consolidamento delle
posizioni nei mercati abituali e non, anche attraverso nuovi canali di vendita.
Altro fronte che ci vede impegnati è quello della formazione per ridurre la forbice tra
domanda e offerta di lavoro. Non va dimenticata poi l’attenzione verso problemi quali
il caro materie prime e il caro bollette che incidono non poco sulla ripresa, e la
programmazione, della produzione. Al proposito va rilevato il dato positivo del volume
export che si attesta su valori di crescita (+4,4%) e questo nonostante proprio prezzo e
la disponibilità delle materie prime siano fattori che incidono fortemente sulla
marginalità delle imprese fino ad arrivare, in alcuni casi, a non permettere di
intercettare la totalità degli ordini”.
“Ci aspettano quindi nuove sfide che dobbiamo affrontare con responsabilità, ma ci
attendono anche nuove opportunità come quelle del Pnrr. Sulla progettualità del Piano
le nostre priorità, e così le nostre proposte, sono chiare e concrete. Questo
considerato l’impatto, diretto o indiretto, che il Piano avrà sulle PMI”, conclude Cavion.