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Una grossa operazione – di portata nazionale – di contrasto al traffico illecito di uccelli in tutto il nord Italia, è stata messa a segno dal Corpo Forestale Trentino e ha coinvolto anche il Vicentino: sono state arrestate 18 persone (di cui 7 in carcere), eseguite 46 perquisizioni in sette regioni italiane, indagate più di 50 persone (con capi di imputazione che comprendono ricettazione, furto venatorio e riciclaggio) e sequestrati circa 1500 nidiacei nelle provincie di Trento, Vicenza, Brescia, Firenze e Venezia, assieme anche ad armi e materiale per il traffico.
Questi i numeri dell’operazione “Pullus Freedom”, contro il traffico di uccelli da richiamo. L’indagine, lunga e laboriosa, è stata condotta dal personale del corpo forestale della Provincia autonoma di Trento su delega della procura della Repubblica di Trento e con la collaborazione dei carabinieri, del corpo forestale del Friuli Venezia Giulia e della polizia di Stato.
Una prima fase dell’indagine si era avuta quasi un anno fa, a gennaio 2019, quando erano state arrestate altre sette persone. “Grazie al lavoro di indagine che è stato fatto – ha sottolineato il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi – si sono potuti riassumere nei capi di imputazione tutti gli episodi in contestazione, in modo meticoloso”.
Sono sostanzialmente due le aree e le organizzazioni al centro delle indagini: un sodalizio trentino, indirizzato alla raccolta diretta di nidiacei nell’area del Burgraviato (Val Venosta, Val dell’Adige e Merano), con ricettazione della refurtiva presso un grosso allevatore bresciano; una seconda organizzazione, capeggiata da trevigiani e friulani, particolarmente attiva nell’importazione di uccelli nidiacei catturati da altre organizzazioni estere e rivolta allo smistamento degli uccelli nel nord e centro Italia. Il numero di uccelli trafficati si stima in circa 20 mila, con un danno al patrimonio indisponibile dello Stato stimabile in centinaia di migliaia di euro. I nidiacei acquistavano valore ad ogni passaggio, dai 30 euro iniziali fino a 150 – 300 euro per gli esemplari adulti.
Gli arresti e le perquisizioni sono state svolte il 18 dicembre scorso da parte del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento in stretto raccordo, per il veneto con i carabinieri forestali trevigiani. In tutto sono intervenuti oltre 250 appartenenti alle forze dell’ordine.