Trovato e arrestato un pregiudicato fuggito dalla comunità terapeutica. Era irreperibile da 20 giorni
Rapine, furti, lesioni personali, minacce porto abusivo d’armi e altri reati da codice penale. Un “biglietto da visita” del passato (recente) che un 31enne straniero si portava “in dote” fino a poche ore fa dopo la libertà ritrovata in seguito alla fuga da un centro di recupero dallo scorso 18 agosto. Lui è un noto pregiudicato nato in Serbia e da anni ormai residente in Veneto, arrestato ieri mattina grazie alle ricerche e al blitz andato a segno da parte degli agenti della polizia giudiziaria.
Nei fatti si trattava di un latitante, le cui iniziali fornite sono M.M., con domicilio formale negli ultimi mesi all’interno della comunità terapeutica “Nuova Vita” di Saviabona, un’oasi immersa nel verde a Vicenza dove si tenta di riportare in società persone disagiate e/o con dipendenze (da droga e gioco d’azzardo in particolare )con gestione a cura dell’omonima cooperativa.
Qui all’ex detenuto era stata offerta la possibilità di redimere la sua carriera criminale costellata di fatti di cronaca e condanne penali – l’ultima di 5 anni per rapina aggravata e porto d’armi -, gettata ormai alle ortiche. Alcuni giorni dopo Ferragosto proprio dal centro berico il 31enne era fuggito, eludendo la sorveglianza interna garantita dagli operatori, e di fatto rendendosi irreperibile nonostante la pena da scontare, a lui comminata nell’estate 2019 e quindi ancora da scontare nella parte residua.
Il giovane uomo di nazionalità serba, considerato un pregiudicato a rischio alla luce dei suoi precedenti, è stato rintracciato a distanza di circa 20 giorni dalla fuga a Creazzo, all’interno di un appartamento. Una volta trovatosi dinanzi all’uscio dell’alloggio gli agenti inviati per far scattare le manette ai polsi non avrebbe opposto resistenza, prendendo posto nelle vettura d’ordinanza da dove è stato trasportato al carcere “Del Papa” di Vicenza.
Sarà ora valutare anche la posizione di chi potrebbe aver favorito la fuga e averlo ospitato nel corso della breve latitanza, compiendo un reato di favoreggiamento, mentre il 31enne difficilmente otterrà nuove concessioni lontano dalla cella del carcere berico.