Suonano al campanello e propongono test per il coronavirus a domicilio: è una truffa
Anche in occasione dell’emergenza sanitaria in contrasto alla diffusione del virus covid-19 non manca chi prova subdolamente a sfruttare l’occasione per compiere atti illeciti. Sono stati segnalati nelle ultime nel Vicentino dei falsi operatori sanitari che si presentano alla porta di abitazioni private, chiedendo di averne accesso allo scopo di effettuare dei non meglio precisati test.
Un pretesto che, ovviamente, è mirato ad approfittare in particolar modo di persone anziane per perpetrare truffe o ruberie una volta conquistata la loro confidenza, e quindi la fiducia delle inconsapevoli vittime. A mettere in guardia da tali condotte, stamattina, è stata l’Ulss 8 Berica dopo aver ricevuto segnalazioni da parte di alcuni cittadini dell’area di Vicenza. Uno in particolare in viale della Pace, in città, “smascherato” proprio da un medico dipendente dell’azienda sanitaria che ha avvertito i carabinieri. In questo caso si trattava di una donna che si spacciava per infermiera incaricata di raccogliere tamponi per fantomatiche analisi. Episodi analoghi sono avvenuti nel Padovano.
Questa la nota diffusa pochi minuti fa dall’azienda sanitaria locale che ha sede nel capoluogo berico e che riportiamo integralmente. “Alla luce di alcune segnalazioni pervenute, l’Ulss 8 Berica precisa che in nessun caso il personale dell’azienda effettua visite e test a domicilio per il coronavirus. Qualora si presentino alla porta soggetti che chiedono l’accesso in casa con tale pretesto, anche se dotati di targhette con il logo dell’Ulss 8 Berica, si raccomanda di non aprire e di avvisare le forze dell’ordine”.