Ulss Berica, nessun caso in 30 Rsa. Positivi il 4,8% degli ospiti e l’1,8% degli operatori
Sulle 39 case di riposo attive nel territorio dell’Ulss 8 Berica, in ben 30 (77% del totale) non vi è alcun caso di Covid-19, né tra gli ospiti né tra gli operatori. È questo il dato che emerge dallo screening a tappeto di tutti i 3.774 ospiti e 4.049 operatori completato nei giorni scorsi.
Anche i numeri del contagio appaiono sotto controllo, secondo quanto espresso dai vertici Ulss nel corso di una conferenza stampa: sono risultati positivi 182 ospiti (il 4,8% del totale,che ammonta a circa quattromila persone) e 74 operatori (1,8% del totale), considerando per quanto riguarda questi ultimi sia i dipendenti diretti delle strutture residenziali, sia il personale a supporto di cooperative o altri soggetti esterni.
Sia per gli ospiti che per gli operatori, lo screening è stato eseguito con la metodologia già illustrata in precedenza, che consente di ridurre i tempi ed effettuare i tamponi in modo più mirato: così, nella maggior parte delle strutture si è proceduto prima con l’esecuzione dei test sierologici rapidi, che esaminando poche gocce di sangue consentono in poche ore di verificare se il soggetto è stato a contatto con il virus, approfondendo e verificando quindi la diagnosi con il tampone solo quando opportuno. Complessivamente, in pochi giorni sono stati eseguiti 5.789 test rapidi sierologici (2.736 sugli ospiti e 3053 sugli operatori) e 2.333 tamponi (1.296 sugli ospiti e 1.037 sugli operatori).
Per quanto riguarda i decessi, sono stati 33: l’indice di letalità sul totale degli ospiti è inferiore all’1%, mentre sui soggetti positivi è del 15% (182 su quattromila). Il monitoraggio sulla situazione nelle case di riposo ora prosegue con l’effettuazione di nuovi 250 test in 3-4 Rsa ogni giorno, consentendo così di avere ogni dieci giorni un nuovo screening della situazione nelle case di riposo.
«Questi numeri – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 8 Berica Giovanni Pavesi – confermano il buon lavoro svolto dalla maggior parte delle direzioni delle case di riposo nel nostro territorio, e questo rappresenta un riconoscimento che ritengo importante. Allo stesso tempo, è il risultato del supporto costante fornito dall’Ulss in ambito di prevenzione, assistenza sanitaria e attività di screening durante tutta la fase più acuta dell’emergenza, che riteniamo comunque non conclusa. Considerando che nelle case di riposo si trovano le fasce di popolazione più fragili e a rischio, auspichiamo che anche per le prossime settimane venga mantenuta questa aderenza al piano di sanità pubblica che come Ulss stiamo gestendo. Mi riferisco sia al fronte degli screening, che saranno ripetuti con cadenza settimanale, sia sul fronte della clinica e della terapia, con un ruolo importante dei nostri specialisti e delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale».