Venerdì l’addio a “don Nicola”, patron di Acciarie Valbruna. Sarà lutto cittadino a Vicenza
L’ultimo saluto a Nicola Amenduni, l’industriale dell’acciaio ultracentenario scomparso nel corso della notte tra domenica e lunedì, sarà celebrato venerdì 11 febbraio a Vicenza. Nel capoluogo berico che ospita il quartier generale della multinazionale siderurgica si osserva nel giorno delle esequie il lutto cittadino, come disposto dall’ordinanza del sindaco Rucco. La cerimonia si terrà in Duomo, nel cuore del centro storico, a partire dalle 10.45.
L’imprenditore è morto all’ospedale San Bortolo di Vicenza, a 103 anni di età, con fisico provato anche dall’infezione al Covid, come emerso all’indomani dell’annuncio del decesso. Nato in Puglia, in provincia di Bari, nel 1918, dal 1958 ha preso in mano l’acciaieria fondata dal suocero, portandola a crescere fino a contare oggi 2.600 dipendenti e ricavi annuali oltre i 50 milioni di euro, oltre che un patrimonio industriale da oltre un miliardo di euro con una quarantina di filiali nel mondo.
Il lutto cittadino e la bandiera a mezz’asta a Palazzo Trissino costituiscono gesti di tributo simbolici che il sindaco Francesco Rucco e l’amministrazione comunale hanno voluto rendere “al grande imprenditore e benefattore cittadino“, come è stato definito nel testo che accompagna la determinazione dell’ente locale cittadino. Quasi tre pagine di partecipazione al dolore dei familiari, stretti intorno alla moglie Mariuccia, vengono oggi dedicata alla scomparsa di Amenduni nello spazio necrologi del Giornale di Vicenza. Un “industriale d’altri tempi – come l’ha ricordato lo stesso primo cittadino della città berica – brillante nella conduzione imprenditoriale e generoso con la sua comunità”.
Insieme a lei i figli Michele, Ernesto, Massimo, Maurizio ed Antonella lo ricordano così nell’annuncio della morte del proprio caro, attivo in azienda fin oltre i cent’anni di età e lucido fino all’ultimo: “Il tuo amore per noi, il tuo altruismo, la tua straordinaria bontà e tutti tuoi valori continueranno ad illuminare il nostro percorso di vita e riscaldare i nostri cuori spezzati“.
La scomparsa di Nicola Amenduni lascia un grande vuoto anche all’ospedale San Bortolo, per il quale l’ingegnere honoris causa nel corso degli anni si è a lungo impegnato in qualità di socio fondatore della Fondazione San Bortolo: “Amenduni – sottolinea Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’Ulss 8 Berica – è stato per tantissimi anni un grande amico dell’ospedale di Vicenza e di tutta la nostra azienda socio-sanitaria, ma vorrei dire per i malati vicentini, perché non dobbiamo mai dimenticare che il centro di cura, da lui ritenuto una priorità, è un bene collettivo.
È stato un promotore energico ed entusiasta di tanti progetti che hanno portato ad un miglioramento tangibile delle cure, un sostenitore di grande generosità in prima persona, ma anche abile ed entusiasta nel coinvolgere nelle tante iniziative patrocinate dalla Fondazione San Bortolo la straordinaria rete di contatti che aveva costruito in una vita di successi professionali. Per questo e per molti altri motivi, ci sentiamo particolarmente vicini alla famiglia dell’ ing. Amenduni e sempre lo ricorderemo con profonda gratitudine e ammirazione”.