“Via Greco dal Museo Egizio”: la ‘scomunica’ agita anche la politica vicentina
Si agita anche la politica vicentina attorno alla riconferma di Christian Greco quale direttore del Museo Egizio di Torino. Per l’egittologo nato proprio ad Arzignano 48 anni, una situazione non nuova dopo che nel 2018 fu l’attuale premier Giorgia Meloni a scontrarsi con lui. Stavolta invece a puntare il dito rinfocolando la polemica contro il professore che fu studente del liceo Pigafetta, l’assessore regionale al welfare del Piemonte, Maurizio Marrone, in quota FdI oltre a vari esponenti del Carroccio.
Ieri come oggi l’oggetto del contendere non cambia: “Discriminazione contro gli italiani”, questa l’accusa di una parte della destra che già all’epoca non apprezzò l’iniziativa proposta da Greco e chiamata “Fortunato chi parla arabo“, con l’ingresso per due al prezzo di uno per i visitatori appunto di lingua araba. Un’idea che si inseriva in un più ampio progetto di mediazione culturale e che il direttore arzignanese aveva motivato anche in virtù di un interscambio in particolare con l’Egitto. Senza contare che durante l’anno, sono da sempre molti i momenti in cui invece diverse agevolazioni riguardano di volta in volta altre persone, come ad esempio le coppie nei giorni attigui alla festa di San Valentino.
Le reazioni vicentine
“Ricordiamo tutti con profondo imbarazzo – dichiara Deputato vicentino della Lega, Erik Pretto – la decisione del Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, con la quale si andarono a prevedere degli sconti dedicati esclusivamente ai visitatori di lingua araba, promozione adottata nel 2017 e rinnovata nel 2018 nonostante le prevedibili polemiche. Oggi come allora la nostra posizione a riguardo rimane immutata: la gestione di un complesso museale di rilevanza internazionale non può essere pregna di ideologie o condizionata da interessi politici di parte. È evidente che chi assume in piena consapevolezza scelte politicamente inopportune o addirittura discriminatorie nella gestione di un bene pubblico risulta essere inadeguato al ruolo dirigenziale, indipendentemente dalle proprie capacità manageriali o professionali”.
Di diverso tenore invece il commento social di Achille Variati, già sindaco di Vicenza e ora impegnato come europarlamentare nel gruppo Progressista dei Socialisti e dei Democratici: “Se non fosse preoccupante, sarebbe comico l’ormai evidente tentativo della destra di riesumare il vecchio MinCulPop di epoca fascista, il Ministero della Cultura Popolare che era lo strumento di propaganda del regime. Negli ultimi giorni il bersaglio politico è il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco. Perché è un cattivo direttore? Tutt’altro: sotto la sua guida il museo, uno dei più importanti al mondo, è ulteriormente cresciuto. Ma prima Fratelli d’Italia e ora la Lega ne chiedono la testa: perché, dicono, sarebbe ‘di sinistra’, qualunque cosa questo voglia dire per un direttore di museo. E addirittura ‘razzista contro gli italiani’. Perché? Nella logica contorta del vicesegretario della Lega Crippa, perché anni fa Greco promosse con biglietti agevolati un avvicinamento delle comunità arabe al museo. Un’operazione inclusiva, ma leghisti e ‘fratellisti’ sono scatenati: hanno chiesto al ministro della Cultura la testa del direttore”.
Ma a levare gli scudi in favore di Greco non si è speso solo il centrosinistra: dopo l’intervento deciso del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, anche in terra berica si registrano posizioni diverse e altrettanto nette all’interno dei volti noti riconducibili alla compagine governativa nazionale: “Esprimiamo la nostra massima solidarietà a Cristian Greco – scrivono Francesco Rucco e Simona Siotto, rispettivamente ex primo cittadino e assessore del capoluogo – eccellente uomo di cultura, generoso, appassionato, straordinariamente preparato, studioso dei tempi antichi ma allo stesso tempo profondamente ancorato nel presente, se non addirittura proiettato nel futuro, capace di compiere, in ogni sua scelta, l’impresa di parlare a tutte le generazioni, dai bambini, agli adulti, ai giovani.Cristian Greco è un grande esempio di come i Grandi temi del passato, affrontati con il doveroso rispetto scientifico ma al contempo con la curiosità del linguaggio contemporaneo sono, ancora oggi, in grado di stupire, di insegnare, di attrarre ed a loro volta di generare nuovi e sempre attuali insegnamenti. Confidiamo che la Politica apprezzi sempre di più il merito degli uomini e delle donne di cultura, e che il Merito sia sempre di più il vero metro di giudizio, da una parte e dall’altra degli schieramenti politici”.
Intanto apertamente in favore di Greco, la cui famiglia abita a Montecchio Maggiore, si sono schierati con una Lettera ben 92 esponenti della comunità scientifica Egittologica internazionale. “Dirigere un museo come l’Egizio, dopo averlo trasformato in un punto di riferimento del panorama culturale e sociale italiano, non è meramente una questione di capacità manageriali. Queste ultime servono a mettere in atto una visione di lungo termine basata su solide competenze scientifiche e capacità di dialogo. Il Direttore Greco, a differenza di altri, possiede tutte queste qualità e gode della massima stima e del supporto della comunità scientifica e accademica sia italiana che internazionale”.