Via il campionario di gioielli e oro dall’auto lasciata in sosta. Colpo da 85 mila euro
Un rappresentante orafo toscano impegnato in una serie di incontri nel Vicentino è dovuto tornare a casa senza una valigetta che conteneva il prezioso campionario di preziosi. Rubati dall’auto lasciata in sosta da uno o più sconosciuti martedì pomeriggio nella periferia Vicenza, mentre l’agente si concedeva una capatina al supermercato.
Un colpo in modalità “mordi e fuggi” che ha fruttato prevalentemente oro lavorato per un controvalore stimato in 85 mila euro, con denuncia presentata alla stazione dei carabinieri di Vicenza subito dopo l’amarissima sorpresa.
In tutto sono stati “prelevati” circa 600 grammi di materiali preziosi dalla vettura di un orafo proveniente dalla provincia di Arezzo. Una giornata densa di appuntamenti in vari negozi del veneto, che stava per volgere al termine. Si era concesso una breve pausa per rifocillarsi dalle parti di Santa Croce Bigolina, a sud della città, posteggiando in un ampio parcheggio di un market locale.
Al suo ritorno a distanza di una manciata di minuti ha notato subito un finestrino anteriore frantumato e l’assenza di una valigetta da viaggio incautamente lasciata incustodita, per quanto invisibile alla vista nel bagagliaio. I “topi d’auto” hanno agito con rapidità e astuzia, probabilmente solo per un (loro) colpo di fortuna trovandosi poi nelle mani un bottino così importante e non le solite “monetine” da arraffare qua e là nei vani porta oggetti. L’altra ipotesi, tutt’altro che da scartare, consiste invece nel “pedinamento” del rappresentante, fino a cogliere il momento propizio per derubarlo.
Il furto è avvenuto precisamente in via Salvemini, a fianco del parco comunale in un orario in cui la gente si appresta a fare la spesa nel supermercato. La versione esposta dall’agente è ovviamente al vaglio degli operatori, che cercano i dovuti riscontri di veridicità. La merce sarebbe assicurata. Qualcuno da quelle parti potrebbe aver notato qualcosa, e in tal caso la richiesta è di contattare una delle sedi dell’Arma. Con i carabinieri del capoluogo berico incaricati di investigare sul fatto di cronaca, in particolare dopo aver acquisito filmati di videosorveglianza provenienti dalle telecamere della zona.